La proiezione di “Un paese di Calabria”, il docufilm di Shu Aiello e Catherine Catella, ha dato al presidente del Senato, Pietro Grasso, l’occasione per definire Riace, comune di cui il documentario parla, un “gioiello” d’Italia. “Vorrei partire da una considerazione che, ancora in troppi, si rifiutano di fare propria”, dice Grasso. “Le nostre città, le nostre famiglie, le classi dei nostri figli e nipoti, sono destinate a colorarsi di altre realtà, a generarne di nuove, a fare i conti con tradizioni profondamente differenti. Lo ha capito Domenico Lucano – sottolinea – che, dal primo arrivo di richiedenti asilo curdi nel lontano 1998, ha costruito le basi di un progetto oggi studiato e ammirato in tutto il mondo. Mi ha fatto sorridere sapere che quando si è candidato per la prima volta a Sindaco non fu votato da suo padre, oggi orgoglioso dei risultati dell’Amministrazione di Riace”.
Insomma, il sindaco di Riace “è un esempio di come occorrano uomini capaci di sognare in grande e in grado coinvolgere altre persone, giorno dopo giorno. Con lui i suoi concittadini hanno
colto una grande occasione facendo rinascere, sia sotto il profilo economico che sotto quello sociale e culturale, una comunità destinata altrimenti a spegnersi lentamente. Fino a  pochi anni fa, infatti – ricorda il presidente del Senato -, questo piccolo comune contava 900 abitanti, oggi ne ha 2100”.
Poco prima di dare il via alla proiezione, Grasso ha voluto sottolineare due scene che lo hanno particolarmente colpito: la prima vede una classe di una diecina di studenti tutti non nati in Italia. “Ognuno ha una storia, un passato e delle tradizioni – spiega Grasso – ma si sentono già un po’ italiani: impareranno ad amare la nostra cultura e la arricchiranno con la propria” perchè “è a scuola che, più di ogni altro luogo, si creano le condizioni migliori per poter realizzare una integrazione di successo”. La seconda scena un ragazzo che racconta la sua tragica traversata del Mediterraneo. “Per tutta la durata del racconto l’inquadratura indugia sull’uomo che ricorda l’incredibile dramma che ha vissuto. Le parole stridono con l’espressione del suo viso: in nessun momento smette di avere un sorriso imbarazzato, quasi si sentisse in colpa per essere sopravvissuto ad un’esperienza destinata a segnare la sua anima
per sempre”.  “Un paese di Calabria” – conclude quindi Grasso – è un bel film che descrive con un tocco gentile ma profondamente diretto uno spaccato di Paese che dobbiamo guardare con orgoglio. Riace,
così come Lampedusa, rappresenta l’Italia capace di dare piena attuazione alle proprie leggi, di tener fede ai nostri principi morali e di interpretare con coraggio e ambizione le grandi sfide che tutti saremo chiamati ad affrontare”.

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