Quindici sbarchi in un mese, per un totale di mille migranti soccorsi in 30 giorni. Quello appena finito è stato un ottobre da bollino rosso sul fronte dell’emergenza profughi nella Locride, diventata sempre più terra di approdi di disperati in fuga da situazioni drammatiche e alla ricerca di un futuro possibile. La tensostruttura allestita nell’area portuale di Roccella Jonica per la prima accoglienza e gestita dai volontari della Croce Rossa ha raggiunto nei giorni scorsi il limite massimo della capienza, motivo per il quale l’ultimo gruppo di migranti soccorsi in mare aperto dalla Guardia Costiera è stato momentaneamente trasferito ad Ardore in un edificio messo a disposizione dal Comune.
Il numero di arrivi di migranti nel solo territorio locrideo nel 2022 è arrivato a quota 77 per un totale di circa 10 mila persone. Per loro la legge è chiara: Non possono restare in Italia. Entro sei giorni dovranno lasciare il Paese e rimpatriare. Il porto roccellese continua a gestire numeri da hotspot sempre più alti. Il rischio a breve, se il trend si dovesse confermare, è il collasso dell’intera macchina dell’accoglienza.
Rispetto al recente passato è aumentato anche il fenomeno degli sbarchi incontrollati, gli ultimi in ordine di tempo registrati a Marinella di Bruzzano e Monasterace, rappresentati dai velieri arenati sulla spiaggia che si vanno ad aggiungere a quelli dei mesi scorsi di Caulonia, Siderno e Bovalino, non ancora rimossi.
Ilario Balì – ilreggino.it