I Finanzieri del Comando Provinciale di Messina, con l’ausilio delle unità cinofile, hanno sequestrato 7 chilogrammi di cocaina in transito dagli imbarchi di Messina e tratto in arresto 2 soggetti, un uomo straniero ed una donna italiana, di origini calabresi, ritenuti responsabili dell’illecito traffico di narcotico. In particolare, grazie al fiuto dei cani antidroga Ghimly ed Haidy, altamente specializzati in operazioni della specie, durante il controllo di una autovettura appena sbarcata dalla costa calabra, le Fiamme Gialle del Gruppo di Messina hanno rinvenuto sei panetti di cocaina (di cui n. 2 riportanti il marchio di una nota casa di moda), per un peso complessivo pari a circa Kg. 7, trasportati all’interno di un doppio fondo ricavato nel vano porta oggetti anteriore del mezzo.
Sulla base delle risultanze investigative, che dovranno comunque trovare conferma in dibattimento e nei successivi gradi di giudizio e fermo restando il generale principio di non
colpevolezza sino a sentenza passata in giudicato, entrambi gli indagati sono stati tratti in arresto, in flagranza di reato, per traffico di sostanze stupefacenti. L’uomo è stato sottoposto a custodia cautelare in carcere, mentre la donna è stata posta agli arresti domiciliari. Il complessivo quantitativo di droga sottoposto a sequestro, opportunamente miscelato con altre sostanze da taglio, avrebbe potuto fruttare, sulle piazze di spaccio della provincia, oltre 1.800.000 mila euro. L’odierna attività conferma l’impegno nel particolare comparto e testimoniano la rilevanza attribuita alla tematica dalle Fiamme Gialle peloritane e dall’Autorità Giudiziaria di Messina: l’attenzione è altissima rispetto a tale fenomeno criminale, sintomatico, peraltro, dell’esistenza di agguerrite e strutturate organizzazioni criminali, in grado di gestire così rilevanti quantitativi di droga. Un fenomeno, altresì, di grave impatto sociale che costituisce, come ormai documentato da numerose operazioni di polizia, una delle primarie fonti di finanziamento della locale criminalità organizzata, così confermando la centralità del comprensorio messinese quale porta d’ingresso dello stupefacente in Sicilia, nonché punto strategico per il transito ed il traffico di ingenti quantità di narcotico.