Mi sono recato personalmente nella sede della Ditta Meridionale Intonaci di Canolo per avere un confronto con l’imprenditore Gullaci e farmi spiegare nel dettaglio la kafkiana vicenda che sta mettendo a rischio la sua azienda”. Lo afferma il presidente di Confindustria Reggio Calabria, Giuseppe Nucera. Il rappresentante degli industriali
reggini, nei giorni scorsi, ha voluto testimoniare personalmente la propria vicinanza alla famiglia Gullaci “che da oltre mezzo secolo rappresenta un punto di riferimento per il mondo imprenditoriale e per l’intera comunità di Canolo. Una realtà solida che, come Confindustria, avvertiamo il dovere di tutelare, schierandoci al suo fianco nella battaglia per la sopravvivenza della sua azienda, oggi incredibilmente minacciata da quella che non possiamo che definire ‘malaburocrazia’”.
Spiega Nucera: “Ormai da tre anni, secondo quanto mi è stato spiegato dall’imprenditore, è stato richiesto il rinnovo della concessione novennale per estrarre il materiale da cava, indispensabile per la prosecuzione dell’attività dell’azienda. Dopo tutto questo tempo, nonostante la formalizzazione dell’istanza e le reiterate richieste, nulla si è mosso. E anche gli ultimissimi contatti con le autorità competenti si sono rivelati fino a questo momento inefficaci. Dinanzi a tale incertezza, Gullaci non ha potuto fare altro, con la morte nel cuore, che inviare il preavviso di licenziamento ai suoi dipendenti. Ci troviamo di fronte alla concreta possibilità che trenta persone restino senza lavoro e che vadano ad ingrossare le già nutritissime file dei disoccupati di questo territorio. Si annuncia un Natale durissimo per i dipendenti e le loro famiglie che intravedono la prospettiva del baratro della disoccupazione. E un analogo discorso va fatto riguardo alle oltre venti unità che, attraverso l’indotto, riuscivano a muovere l’economia del territorio e a guadagnarsi onestamente da vivere”.
Il presidente di Confindustria Reggio Calabria ha informato della vicenda il prefetto della provincia, Michele Di Bari, che ha ringraziato “per la sensibilità e l’attenzione all’ascolto”. Adesso Nucera esprime l’auspicio che “qualcosa possa finalmente sbloccarsi perché è inaccettabile che, soprattutto in una terra così povera e in una fase economica così difficile per le aziende del territorio, ci siano imprese che chiudono per l’inefficienza della pubblica amministrazione. Crediamo che sulla questione della Ditta Meridionale Intonaci sia necessario fare piena luce per capire a che punto e perché il procedimento di rinnovo della concessione si sia interrotto. Sarebbe stato mille volte meglio un diniego tempestivo piuttosto che un silenzio così prolungato, un muro di gomma degno di ben altra causa. Qualche tempo fa, un vecchio presidente della Confindustria calabrese parlava dell’esistenza di una ‘mafia con la penna’. Mi auguro vivamente che nel caso della Meridionale Intonaci –conclude Giuseppe Nucera – non siamo in presenza di una vicenda di questo tipo, perché sarebbe davvero un colpo durissimo per quanti, nonostante tutto, continuano a investire in questa terra. Ma soprattutto lo sarebbe per le speranze dei giovani che non si piegano alla
‘ndrangheta, che non vogliono emigrare e che non si arrendono all’idea che la Calabria sia condannata all’arretratezza e al sottosviluppo”.