I mercati finanziari stanno attraversando una fase di forte stress. L’economia stava dando forti ed incoraggianti segni di ripresa dopo la complicata parentesi collegata alla pandemia, ma lo scoppio della guerra in Ucraina e l’accelerata dell’inflazione hanno riportato timori ed incertezze. Proprio durante questo mese di luglio la BCE metterà in atto i suoi primi interventi per arginare la fiammata dei prezzi, mentre la FED si è attivata già da un po’.

Lo stop all’acquisto dei bond statali e l’imminente rialzo dei tassi di interesse sono misure di grande importanza: non è un caso che l’Europa sia sempre di più al centro delle attenzioni degli investitori e delle analisi degli esperti. Non è facile fare delle previsioni in un contesto così complesso ed in continua evoluzione, però è possibile analizzare la situazione attuale per cercare di capire cosa dobbiamo aspettarci dall’inflazione e che conseguenze potrà avere sui mercati.

Investire in sicurezza in periodi di inflazione alta

 

La delicatezza del momento e la difficoltà nel prendere delle decisioni precise sono fattori che fanno capire ancora di più quanto sia importante il fattore sicurezza nel mondo degli investimenti online. La scelta della giusta piattaforma svolge un ruolo fondamentale sotto questo aspetto: per avere la certezza di affidarsi ad un soggetto affidabile è necessario scegliere esclusivamente broker regolamentati che offrano tutti gli strumenti e le funzionalità per operare con maggiore sicurezza.

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Le cause delle fiammate dei prezzi

 

L’inflazione negli ultimi mesi ha viaggiato a ritmi insostenibili, costringendo le principali banche centrali del mondo a prendere dei provvedimenti. L’indice dei prezzi al consumo ha segnato un nuovo record per quanto riguarda l’Eurozona ed ha oltrepassato i livelli più alti toccati negli Stati Uniti da quarant’anni a questa parte. È importante capire cosa ha innescato la fiammata dei prezzi per cercare di fare delle previsioni per il prossimo futuro.

Sono in tanti a credere che la pandemia e lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina siano le principali cause dell’inflazione alta, ma non è così: hanno contribuito ad accelerare la crescita del dato (soprattutto con il rincaro degli energetici), ma il vero motivo scatenante va individuato nelle immissioni di liquidità effettuate precedentemente dalle varie banche centrali per sostenere i relativi sistemi economici. Una creazione di denaro dal nulla, in pratica.

Gli interventi delle banche centrali e le conseguenze sui mercati finanziari

 

Per arginare l’inflazione, quindi, sono stati presi dei provvedimenti: la Fed ha già iniziato il suo calendario di ritocchi dei tassi di interesse; la Bce all’inizio del mese ha bloccato il suo programma di acquisto di titoli di Stato e sta per alzare i tassi di interesse di 25 punti base. A settembre ci sarà il secondo intervento, la cui entità sarà decisa in base alle prossime rilevazioni dell’indice dei prezzi al consumo.

Nonostante fossero ampiamente attesi, gli interventi comunicati dalla Banca Centrale Europea hanno innescato un terremoto sui mercati finanziari. E purtroppo le previsioni a breve e medio termine non lasciano spazio all’ottimismo: la Fed sembra essere pronta ad inasprire la sua politica, programmando rialzi dei tassi di 75 punti base anziché 50; la Bce, dal canto suo, dopo aver pensato per troppo tempo che l’inflazione era temporanea e che sarebbe tornata a livelli normali con la fine della crisi pandemica e la ripresa dell’economia, dovrà impegnarsi molto per riportare il dato verso l’obiettivo del 2%.

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