di Gianluca Albanese-lentelocale.it

SIDERNO – “Grazie a occasioni come questa ci sentiamo meno soli. Oggi celebriamo la vita, quella vita che Massimiliano amava tanto”. E’ uno dei passaggi fondamentali dell’intervento di Liliana Esposito Carbone, nell’introduzione della seconda edizione del “memorial Massimiliano Carbone”, trentenne locrese ucciso da una mano criminale tre lustri fa, proprio mentre rientrava da una partita di calcetto.

La manifestazione, alla quale hanno preso parte le squadre degli Inter club di Locri, Marina di Gioiosa Ionica e Taurianova, è stata preceduta da una mattinata di sensibilizzazione verso le tematiche della donazione del sangue, con la collaborazione dell’Advst di Locri. Inter e donazione di sangue. Due delle ragioni di vita di Massimiliano Carbone, grande tifoso interista e donatore di sangue. Giovane forte e generoso, al quale i suoi amici hanno inteso dedicare questo torneo alla memoria, alla quale hanno preso parte, oltre a mamma Liliana, il padre Domenico e la sorella Irene, unitamente alla scuola etica di calcio “Seles” di Gioiosa Ionica, con in testa il presidente Francesco Rigitano e don Tonino Saraco.

Dopo l’introduzione a cura del giornalista Emilio Lupis, tifoso interista e calciatore della squadra di calcio amatoriale dell’Inter club “Marco Materazzi” di Locri, ha preso la parola mamma Liliana, circondata dall’affetto dei presenti che da decenni lotta per ottenere giustizia e soprattutto verità per il suo Massimiliano. Don Tonino Saraco, anch’egli tifoso interista, ha colto l’occasione per ricordare che “Manifestazioni come questa riconducono al vero significato dello sport, quello più nobile, che ripudia ogni forma di violenza e razzismo, come è giusto ricordare dopo quanto accaduto a margine della partita dell’altra sera tra Inter e Napoli”. Don Tonino ha inteso altresì recitare la preghiera dell’Eterno Riposo alla memoria di Massimiliano Carbone, del tifoso interista morto durante gli incidenti del 26 e del piccolo Leo, il bambino bovalinese morto il giorno di Natale a seguito di un incidente del mezzo condotto dal padre”.

Prima dell’inizio delle partite, il pomeriggio ha vissuto la partecipazione straordinaria del cantautore Fabio Macagnino, un momento particolarmente desiderato dai familiari di Massimiliano, che ha eseguito alla chitarra “Zzaffratatrance”, una delle sue canzoni più conosciute, una sorta di “tarantella-rock” dal testo ironico e dissacrante, che punta l’indice contro certi retaggi culturali che vorrebbero veicolare la tradizione musicale al servizio di una certa vulgata mafiosa.

Il calcio d’inizio da parte di Liliana, Domenico e Irene Carbone ha dato il via al triangolare, che, per la cronaca, è stato vinto dalla squadra dell’Inter club di Taurianova anche se, senza retorica, è il caso di ricodare che in occasioni del genere, vincono davvero tutti.