Asbel Díaz Fonseca, un chirurgo di 38 anni, e Eduardo Gongora, di 36 anni, operante nel pronto soccorso con un contratto di un anno appena firmato, sono solo due dei quasi 500 operatori sanitari cubani che hanno risposto all’appello in Calabria per affrontare la grave carenza di medici. Le loro storie, insieme alla decisione controversa della Regione del Sud Italia, sono ora al centro dell’attenzione grazie al reportage del quotidiano britannico “The Guardian”.
Il racconto inizia nella sala operatoria dell’ospedale Santa Maria degli Ungheresi di Polistena, dove Fonseca e il suo team si preparano per un intervento chirurgico addominale. Nel corso del dibattito su quale tecnica utilizzare, tra modello francese e statunitense, scelgono quest’ultimo. Fonseca, che lavora in Calabria da un anno, sottolinea i principi fondamentali della sua formazione: solidarietà e umanità. Sottolinea l’importanza di portare competenze nei paesi in difficoltà, citando la mancanza di professionisti in diverse specialità in Italia, nonostante il buon livello medico e la tecnologia disponibile.
Il reportage evidenzia la problematica diffusa delle carenze di operatori sanitari in tutto il paese, evidenziata anche da recenti scioperi sindacali. Temi come turni estenuanti e retribuzioni insufficienti emergono, insieme alla fuga di professionisti dal Servizio Sanitario Nazionale, una situazione accentuata dalla pandemia di Covid-19.
Polistena, con una popolazione di quasi 10.000 abitanti, è servita dall’ospedale Santa Maria degli Ungheresi, uno degli ultimi rimasti nella zona, che assiste oltre 200.000 persone nelle province circostanti. Per affrontare la carenza di personale, la Regione Calabria ha fatto appello a Cuba, rinomata per inviare brigate mediche in situazioni di emergenza umanitaria.
Il Guardian evidenzia il ruolo cruciale della pandemia nell’aprire la strada a missioni in paesi europei altrimenti prosperi, come Bergamo e il Portogallo. Dei quasi 500 operatori cubani in Calabria, 18 sono a Polistena. Inizialmente accolti con scetticismo, sono ora apprezzati per il loro entusiasmo, che il direttore sanitario, Francesca Liotta, descrive come “ossigeno” vitale per il sistema.
Il chirurgo cubano Fonseca, con 10 anni di esperienza, respinge le critiche secondo cui gli operatori sono sfruttati per finanziare il regime cubano, affermando che sono lì volontariamente e che è uno scambio reciproco di esperienze.
L’iniziativa si è rivelata efficace ed è stata prorogata fino al 2025, con il 36enne Gongora che esprime la sua soddisfazione nel lavorare con i colleghi calabresi. Tuttavia, c’è preoccupazione per il futuro, con la direttrice sanitaria Liotta che sottolinea la necessità di affrontare a lungo termine le carenze di personale, guardando con preoccupazione al periodo post-2025.
telemia.it