Niente prove scritte ma solo l’orale: il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi conferma le indiscrezioni sulla maturità circolate da giorni. Il maturando partirà da un elaborato ampio e personalizzato sulle materie di indirizzo, concordandolo con il consiglio di classe; da qui comincerà l’orale che si svilupperà poi sulle altre discipline. L’ammissione agli esami sarà disposta in sede di scrutinio finale dal Consiglio di classe. Le prove, come era già previsto, inizieranno a metà giugno. “Sul calendario scolastico non c’è nulla di deciso, dipende da come andrà l’epidemia; c’è una grossa incognita sulle varianti, molto aggressive, oggi bisogna fare i conti con una realtà così complessa che stare a disquisire, a metà febbraio, se si andrà a scuola fino al 15 o al 30 giugno appare una forzatura. In linea linea di principio, se ci fosse necessità di prolungare il calendario si può prendere in considerazione, ma di qui a parlarne ora ce ne passa, dobbiamo aspettare: tra gli esperti c’è chi parla anche della necessità di un nuovo lockdown nazionale”. Lo dice Antonello Giannelli che guida l’associazione presidi. “Siamo contrari ad una mera operazione ragionieristica che preveda un generalizzato ampliamento del calendario scolastico. Il problema del recupero degli apprendimenti scolastici infatti, non è uguale in tutte le regioni e in tutte le scuole d’Italia. Serve dunque una strategia diversificata e mirata che affidi modalità e tempi di realizzazione delle attività di recupero alle singole istituzioni scolastiche, per questo serve un piano con risorse dedicate”. Lo dice il segretario Flc Cgil, Francesco Sinopoli in merito alle ipotesi di prolungare le lezioni fino al 30 giugno.
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