“Il mio plauso alla Polizia postale e delle comunicazioni, che su delega della Procura della Repubblica di Torino, ha assicurato alla giustizia una rete di persone dedite allo scambio di materiale pedopornografico, anche in Calabria, dopo mesi di serrata e scrupolosa investigazione”. Lo afferma il sociologo Antonio Marziale, garante per l’Infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria. “”Nessuno immagini che trattasi di un fenomeno sporadico – prosegue – perché i più recenti rilievi del Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online (Cncpo) della Polizia di Stato raccontano di 4.542 casi nel 2022, che hanno consentito di indagare 1.463 soggetti, dei quali 149 sono stati arrestati. Un dato, quest’ultimo, in crescita dell’8% rispetto all’anno precedente. Nel corso dell’attività di prevenzione del fenomeno della pedopornografia online, il Cncpo ha visionato 25.696 siti.

Di questi, 2.622 sono stati inseriti in black list e quindi oscurati, perché presentavano contenuti pedopornografici. In entrambi i casi, si tratta di un incremento del 3% rispetto ai numeri fatti registrare nel corso del 2021”. “Si tratta – afferma Marziale – di cifre da considerarsi per difetto, in quanto riferite alle attività che è stato possibile monitorare, ma il traffico pedopornografico è esorbitante. Basti pensare ai risultati dell’Operazione ‘Avalanche’ (nel Regno Unito) alla fine degli anni Novanta, da considerarsi quale maggiore indagine di sempre sui risvolti commerciali della pedopornografia. Ebbene, ne è risultato che una società che offriva attraverso carta di credito e servizi di abbonamento l’accesso a siti web pedopornografici ha registrato profitti per circa 1,4 milioni al mese. Dunque – evidenzia il Garante – parliamo di un giro d’affari mostruoso sulle spalle di bambini sempre più piccoli, abusati, filmati e messi in Rete a beneficio da criminali depravati e da affristi senza scrupoli, in poche parole una lobby mondiale”.

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