Per i festeggiamenti del Patrono di Martone (RC), San Giorgio Martire, si ripete oramai da secoli la rituale arzata da ‘ntinna per ricordare quando il Santo, all’epoca delle persecuzioni cristiane, riuscì a mettersi in salvo salendo proprio su di un alto faggio.
La ‘ntinna altro non è che il fusto di un faggio che ogni anno viene accuratamente selezionato nelle zone di montagna da una ristretta cerchia di esperti, per poi essere tagliato e trainato fino alla cittadina di Martone. Tradizione vuole che questa operazione venisse affidata ad una coppia di possenti buoi guidati dalla maestria di alcune persone competenti, attraverso un tortuoso percorso fino a raggiungere la piazza principale del paese. Una volta giunta a destinazione, la ntinna viene accolta dal popolo in festa, innestata con dei particolari arbusti e addobbata con i prodotti tipici della gastronomia martonese, come le sgute ed i gustosi formaggi locali. Quando è tutto pronto a ‘ntinna viene issata con delle grosse funi al centro della piazza nell’entusiasmo generale dei cittadini e grazie alla forza naturale dei devoti, senza l’uso di aiuti meccanici. Negli ultimi anni, arrampicatori professionisti da tutta Italia hanno fatto rivivere la scalata fino alla cima, coinvolgendo gli spettatori in questa impresa, fino a raggiungere i 25 mt di altezza dove poter raccogliere il ricco e meritato bottino, rituale che ci riporta alla famosa scalata dell’Albero della Cuccagna.
Il curioso rituale si svolge la seconda domenica di agosto, attraendo tantissimi turisti e curiosi e richiamando alla terra d’origine, grazie al periodo favorevole, un numero incredibile di emigranti.
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