R. e P.
Su iniziativa della Pro Loco di Marina di Gioiosa Jonica, è stato presentato il libro di Luigi Condemi di Fragastò, “Il caso Forcelli”, Laruffa Editore. L’evento si è svolto presso il Palazzo Municipale, nell’ampia e luminosa Sala del Consiglio. Nell’aprire i lavori, il Presidente della Pro Loco, prof.ssa Adele Sidoti, ha tenuto a rimarcare che l’autore è un figlio illustre di Marina di Gioiosa, cittadina che ha lasciato per avviarsi verso un brillante percorso universitario, all’esito del quale ha
conseguito prima la Laurea in Economia e Commercio poi quella in Giurisprudenza. Superato il concorso, ha avuto accesso come Magistrato della Corte dei Conti, nella quale ha percorso tutti i gradini della carriera raggiungendo i massimi livelli. Contemporaneamente si è dedicato all’insegnamento in materie giuspubblicistiche in varie università italiane, tra le quali la LUISS e la LUMSA. Nel corso degli anni, oltre a numerosi scritti giuridici, ha pubblicato varie opere di
narrativa. Hanno quindi preso la parola per i saluti la dott.ssa Talarico, membro della Terna Commissariale che regge la gestione del Comune, seguita dall’Editore Laruffa. L’introduzione alla lettura del volume è stata affidata all’avv. Francesco Macrì, il quale dopo avere premesso che il libro è una raccolta di tredici racconti lunghi, brevi e brevissimi, si è particolarmente soffermato sul più corposo di essi, quello che dà appunto al libro, “Il caso Forcelli”, dove si narra la vicenda immaginaria, ma non troppo, del sequestro di un Giudice della Corte Costituzionale, appunto Nicola Forcelli, calabrese della Locride, da parte delle Brigate Rosse.
Pur all’interno di una evidente similitudine con vicende che fanno ormai parte della storia sociale e politica del Paese, come il rapimento del Giudice Mario Sossi o quello, ancora più clamoroso e tragico di Aldo Moro, di cui proprio quest’anno ricorre il quarantennale, ha elementi distintivi assolutamente autonomi. In questo quadro è stato detto che la struttura del racconto richiama la figura dell’intreccio, cioè dell’esposizione cronologica dei fatti all’interno della quale attraverso
una serie di intelligenti espedienti narrativi sono inseriti una serie di flash-back che aprono alla rievocazione di fatti, situazioni e personaggi vissuti e conosciuti dal Giudice. Pur quindi nell spostamento del centro narrativo nello spazio e nel tempo, le varie sequenze sia riflessive sia dialogiche che compongono il racconto rimangono in efficace equilibrio. Il finale, non rivelato, è avvincente. Ha preso la parola l’autore, il quale ha confermato che molta parte della sua ispirazione coincide con luoghi e volti della sua infanzia e adolescenza; un mondo carico di affetti, valori, emozioni. Un posto di rilievo è attribuito all’amore, sulla cui importanza l’autore ha fatto quasi un manifesto. Dal pubblico sono venute molte domande alle quali l’autore ha sempre risposto con il sorriso sulle
labbra e con molta ironia.