Il gruppo di opposizione, non soddisfatto delle palesi smentite ricevute in occasione dell’ultima seduta del Consiglio Comunale, nel corso del quale, con una buona dose di improvvisazione e di ampia approssimazione, ha contestato i numeri seri e chiari della buona Amministrazione Comunale di Marina di Gioiosa Ionica, avventurandosi fino a chiedere il predissesto, continua la propria campagna di disinformazione.

E allora, per l’ennesima volta, diciamo la verità ai cittadini, questo è il nostro compito e unico obiettivo.

Come abbiamo già ampiamente chiarito, il rendiconto di gestione dell’anno 2014 si chiude con un avanzo di competenza di € 303.097,46.

Capiamo che questo modo di governare serio e competente possa infastidire l’opposizione, ma devono arrendersi a questa evidenza e prenderne atto. Nel dettaglio, tale avanzo per € 271.635,37 ha natura corrente e per € 31.462,09 ha natura capitale. Sapientemente l’opposizione, con un’opera di taglia e cuci, omette di evidenziare che la differenza tra riscossioni e pagamenti, sempre a competenza, è positiva per € 3.018.168,09 e che, pertanto, non esiste uno squilibrio finanziario, ma un risultato, appunto positivo di € 303.097,46.

Complessivamente l’avanzo di amministrazione è ridotto rispetto a quello di gestione di € 70.622,73 per effetto dell’influenza dei residui attivi e passivi, derivanti dalla gestione degli esercizi precedenti, che implicano un risultato comunque positivo per € 232.474,73.

Ovviamente questo la minoranza non lo dice.

Veniamo al mantenimento dei residui pregressi. Come più volte ribadito, sia in Consiglio Comunale, che negli incontri con i cittadini e a mezzo stampa, la nostra Amministrazione, fin dal primo giorno di mandato, ha avviato con gli uffici una capillare opera di pulizia dei residui attivi e passivi, anche e soprattutto in vista del nuovo sistema di contabilità pubblica, in vigore da quest’anno. Tutti i residui mantenuti in bilancio, per una precisa scelta politica e gestionale, godono, senza possibilità di smentita, del titolo giuridico che legittima l’Ente a non stralciarli per insussistenza, prescrizione o altra causa. I residui dell’anno 2011, ma anche quelli più remoti, in modo particolare quelli attivi (i crediti dell’Ente, per intenderci), sia di natura tributaria che di carattere patrimoniale vengono mantenuti in bilancio perché l’ufficio tributi, nell’ottica del perseguimento degli obiettivi posti dalla Giunta Comunale, ha predisposto ruoli coattivi, che sono stati regolarmente approvati con atti determinativi e trasmessi al concessionario della riscossione per gli atti di propria competenza, che si stanno, con efficacia, portando avanti.

La differenza esistente tra residui passivi e attivi di competenza, i primi pari ad € 2.912.591,19 e i secondi pari ad € 5.627.661,82, è legata sostanzialmente all’anticipazione di liquidità erogata nel mese di ottobre dalla Cassa Depositi e Prestiti, per un ammontare di

1.900.000,00 euro il cui stanziamento in entrata è stato totalmente accertato e riscosso, mentre quello in uscita, di pari importo, è stato impegnato totalmente, ma pagato parzialmente. La parte non liquidata di tale residuo, infatti, si riferisce a € 1.200.000,00 dovuti alla società Sorical S.p.A., nei confronti della quale è stato emesso un pignoramento di crediti presso terzi, da parte di una terza società creditrice, che ha ritardato le operazioni di pagamento, conclusesi nel mese di marzo

2015 con l’emissione dei relativi mandati. E’ evidente, quindi, che queste somme non potevano essere inserite nel rendiconto 2014.

Largo spazio, poi, viene dedicato dal gruppo di opposizione alle entrate non ripetitive. Occorre spiegare che una entrata si considera una tantum se nel corso di un quinquennio non si ripete costantemente o se nel medesimo periodo lo stanziamento presenta una rilevante discordanza in un anno rispetto al quinquennio precedente.

Siamo al paradosso di venire criticati perché combattiamo l’evasione tributaria con rigore. In materia di accertamento dell’evasione dell’imposta comunale sugli immobili è, ormai, costante lo stanziamento di tale voce di entrata perché, sin dall’esercizio finanziario 2010, l’Ente ha esternalizzato il servizio di accertamento e la società concessionaria annualmente emette avvisi regolarmente notificati entro i termini prescrizionali. Le somme stanziate in bilancio, pertanto, trovano riscontro con atti amministrativi di presa d’atto delle risultante dell’attività con puntuale evidenza del numero di avvisi emessi e dei relativi importi per sorta capitale e per interessi e sanzioni. Nel corso dell’ultimo quinquennio le somme riscosse sono le

seguenti: 2010 € 1.712,49 – 2011 € 10.190,48 – 2012 € 198.621,54 – 2013 € 203.836,23 – 2014 € 185.465,67 – 2015 ( primi quattro mesi) € 81.127,68. Di cosa stiamo parlando, quindi!!! Basterebbe studiare un po’ di più.

Per quanto riguarda le sanzioni per violazione al C.D.S. si ribadisce che le somme stanziate in bilancio hanno subito un incremento notevole rispetto alle annualità precedenti, poiché su apposito atto di indirizzo dell’Amministrazione Comunale sono stati installati sul territorio comunale un rilevatore di infrazioni semaforiche e due rilevatori mobili di velocità “Autovelox” per un periodo di sette mesi, il primo, e di quattro mesi il secondo. Complessivamente le somme accertate ammontano ad € 509.000,00 di cui il 50% vincolate per le destinazione di cui all’art. 208 del C.D.S. ed il restante 50% per il finanziamento di spesa corrente. Le riscossioni registrate sono le seguenti: nell’anno 2014, a competenza, € 266.220,70; nell’anno 2015, a residuo, € 92.365,56 per un totale di € 358.586,26. La somma residua da riscuotere ammonta, pertanto, ad € 150.413,74.

Sulle società partecipate, poi, siamo veramente al paradosso. La nostra è la prima Amministrazione ad affrontare il problema, tant’è che abbiamo già deliberato la dismissione delle quote possedute in tre società. E’ da precisare, però, che a tutt’oggi nessuna delle partecipate ha evidenziato la necessità di ripianare eventuali perdite né tanto meno sono state pretese coperture di spese o perdite di esercizi precedenti, quindi il comune di Marina di Gioiosa allo stato attuale, non può rappresentare spese non coperte da finanziamenti o debiti fuori bilancio da riconoscere, ai sensi dell’art. 194, comma 1 lettera b) e c) del d.lgs 267/2000.

Sui tempi medi di pagamento dei creditori la minoranza è andata completamente nel pallone. Da apposita attestazione pubblicata nel link trasparenza del sito istituzionale dell’Ente risulta che i tempi medi di pagamento registrati nel corso dell’anno 2014 sono 386,75 giorni e non 934 giorni come riportato nel comunicato stampa dell’opposizione. Ciò è dovuto al fatto che la nostra Amministrazione si è messa seriamente a pagare i tanti debiti ereditati, utilizzando tutti gli strumenti messi a disposizione dal legislatore e di minore impatto sui servizi da rendere ai cittadini. Avremmo potuto fare finta di nulla e tirare a campare, ma questo non è il nostro stile.

E’ fin troppo evidente, quindi, che parlare di dissesto è quanto mai azzardato. Il Comune di Marina di Gioiosa non presenta le caratteristiche di Ente strutturalmente deficitario e ciò si evince sia dai parametri appositamente predisposti con decreto ministeriale, solo tre su dieci punti non risultano rispettati, e sia dal fatto che la liquidità di cassa e i residui attivi da riscuotere possono garantire all’Ente il pagamento dei debiti, anche di quelli evidenziati dal revisore come fuori bilancio e da riconoscere. Annualmente nei bilancio di previsione viene sempre stanziata una somma da destinare a tali finalità e, inoltre, l’Ente rispetta il vincolo di accantonamento di apposito fondo svalutazione crediti con lo scopo di prevedere eventuali perdite da crediti inesigibili e garantire il mantenimento degli equilibri di bilancio nel corso dell’intero esercizio finanziario.

Se c’è qualcuno da bocciare, questa volta, è proprio l’opposizione.

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