Nel capitolo dedicato alle concessioni degli stabilimenti balneari la commissione d’accesso così scrive: “…dall’analisi dei dati dei rapporti informativi e dall’esito delle istruttorie sugli atti amministrativi emergerebbero, nel tempo, elementi indiziari del pericolo di infiltrazione della criminalità organizzata operante a Marina di Gioiosa Ionica sugli stabilimenti balneari……” La Pianificazione territoriale è la disciplina che regola l’utilizzo del territorio ed organizza lo sviluppo delle attività umane svolte su di esso: proprio per questo è una disciplina che coinvolge gli aspetti geologici, architettonici, ingegneristici e produttivi di un’area. Lo scopo di una buona pianificazione territoriale è organizzare una corretta interazione tra le attività umane e il territorio su cui esse sono svolte, in modo da dare vita ad uno sviluppo territoriale sicuro ed uno sviluppo produttivo economicamente sostenibile. Fedeli a questa impostazione, e sicuri come siamo ancora oggi sicuri, che la lotta alla criminalità organizzata non si fa con le chiacchiere o con roboanti sceneggiate a favore di giornalisti e telecamere mentre si firmano improbabili registri, ma facendo ogni giorno il proprio dovere, come spesso ripeteva Don Pino Puglisi, il Prete scomodo assassinato dalla mafia, la Giunta guidata dal legittimo Sindaco D. Vestito, da alla strumentazione urbanistica un ruolo di primo piano nell’azione di Governo per i cinque anni di mandato. Ben sapendo che è proprio nel governo e nella pianificazione del territorio che si combatte la battaglia più importante. La nostra Città, disegnata in un ordinato sistema di assi ortogonali dal compianto Prof. L. Benevolo nella metà degli anni ‘60, ha subito nel corso dei successivi decenni una paurosa aggressione speculativa che oltre ad avere deturpato il paesaggio, ha reso caotica ed inefficace la rete viaria e dei servizi di urbanizzazione. La vivibilità di parti importanti di Città è scesa paurosamente a livelli di periferia degradata. Tra gli obiettivi che la legittima Giunta Vestito si pone immediatamente ci sono, in prima istanza la disarticolazione di questo processo di degrado e l’avvio di una politica urbanistica tesa a bloccare il consumo di suolo rivolgendo invece l’attenzione al recupero ed alla rigenerazione del patrimonio edilizio esistente. Sia sotto il profilo energetico sia sotto il profilo estetico e strutturale. Obiettivi che sono coerenti con la necessità di salvaguardare l’ambiente da ulteriori immissioni di CO2 e prevenire i drammi derivanti da eventi calamitosi alluvionali e sismici che, stando agli studi geologici del nostro territorio, rappresentano una certezza piùttosto che una probabilità. La maggior parte dell’edificato, in particolare dell’ultimo trentennio, è stata realizzata nel disprezzo più assoluto delle più elementari regole urbanistiche ed antisismiche. La approvazione del PCS avvenuta di recente, ma in attesa della adozione definitiva, avvia una fase di governo del demanio marittimo non più approssimativa ma guidata da un importante strumento di programmazione ed uso del territorio. Giova ricordare, anche ai redattori della relazione che ha proposto al ministro lo scioglimento del consiglio comunale di Marina di Gioiosa Ionica, che tra la documentazione visionata ed analizzata gli devono essere sfuggiti, l’atto di indirizzo del Piano Comunale Spiaggia (PCS) , redatto dalla Commissione d’accesso che ci ha preceduto, che prevedeva di allargare il numero delle concessioni di altre 4 unità oltre le 17 già esistenti, saturando definitivamente l’intero arenile. L’Amministrazione Vestito ha revocato quell’atto e ne ha stilato uno nuovo nel quale quelle 4 nuove concessioni sono state cancellate. Ma non solo. Il Piano Comunale Spiaggia (PCS). Non sono ancora trascorse che un paio di settimane dall’insediamento ed il fascicolo del PCS è sul tavolo di lavoro del Sindaco e della Giunta. Il progetto è bloccato da un veto del Dipartimento Infrastrutture (ex Genio Civile) della Regione Calabria. Dopo richieste di pareri alla Presidenza della Giunta e del Consiglio Regionale, (pareri che non arrivano), si decide di rivolgersi al Consiglio di Stato che risponde precisando che la consultazione può essere effettuata dal Parlamento dalle Regioni e da altre Autorità indipendenti. Si giunge quindi alla revoca degli atti deliberativi della Commissione prefettizia e si predispongono i nuovi atti, compreso il nuovo atto di indirizzo ai tecnici per redigere il PCS pensato, come è naturale e giusto che sia, dalla Politica e dalla partecipazione della comunità. Con buona pace di chi crede che alla Commissioni d’accesso si debbano assegnare ulteriori poteri oltre l’ordinaria amministrazione, i commissari che hanno gestito il Comune di Marina dal 2011 al 2013 si sono sentiti investiti di poteri più che speciali, sino a fare appalti milionari che avrebbero condizionato le scarse risorse economiche dell’ente, ma anche strumenti urbanistici che sono l’anima del Governo del territorio e perciò caratterizzati fortemente dalle volontà politiche che può legittimamente detenere solo chi è stato liberamente eletto dai Cittadini elettori. Come era appunto la Giunta guidata da D. Vestito. Nel mentre la burocrazia e le carte percorrono il lento iter, la Giunta avvia una proficua ed appassionante attività di coinvolgimento della cittadinanza. Tutto quanto si svolge nella più assoluta trasparenza. In piazza con assemblee pubbliche alle quali partecipano in maniera appassionata decine di cittadini. Dalla delibera di Giunta Comunale che porta la data del 5/09/2014 …….” L’Amministrazione Comunale ha ispirato le linee programmatiche di mandato ai principi di tutela dell’ambiente e del paesaggio, da contemperare con quelle di un equilibrato e sostenibile sviluppo turistico e commerciale dell’intero territorio comunale: In tale direzione, quindi, si intende conformare tutta l’attività amministrativa dell’Ente, con particolare riferimento agli atti di pianificazione urbanistica, tra i quali il Piano Comunale di Spiaggia è tra i più rilevanti in relazione alla delicatezza e complessità della porzione di territorio sulla quale si interviene;
• L’azione politico-amministrativa, infatti, deve sempre più tendere all’autentico Bene Comune, inteso non come la semplice somma dei beni particolari di ciascun soggetto o raggruppamento, ma come interesse unico ed indivisibile dell’intera comunità cittadina, che solo insieme sarà possibile raggiungere, accrescere e custodire e, pertanto, è giusto che in tale direzione vadano, coerentemente e obbligatoriamente, le linee di indirizzo generale per la realizzazione del PCS;
• E’ necessario che il Piano Spiaggia rappresenti la sintesi condivisa tra le esigenze della intera collettività che, a giusto titolo, chiede che il lungomare e l’arenile vengano utilizzati e non sfruttati, condivisi e non espropriati, ma, soprattutto, tutelati e protetti dalla minaccia progressiva dell’erosione delle coste e da quella ormai consolidata degli abusi sconsiderati fin qui messi in atto della mano dell’uomo, e le legittime aspirazioni di chi, attendendo ad attività commerciali e turistiche, in e su questo inestimabile patrimonio intendano investire risorse e profondere impegno, per la creazione di ricchezza e nuovi posti di lavoro;
• E’ dovere di una classe politica responsabile coniugare i diritti e i doveri di tutti con lo sfruttamento economico dei beni pubblici, così da trovare il giusto equilibrio che trasformi ogni singolo diritto e ogni singolo dovere nel bene e nell’utile di tutti, quanto sopra, anche in prospettiva della futura Unione dei Comuni della Valle del Torbido.”………………………
• L’attuale schema di piano spiaggia prevede un terzo di arenile da destinare alle concessioni; per un terzo insistono preesistenti vincoli demaniali o ricadente in aree a rischio in quanto in prossimità delle foci dei torrenti Torbido e Romanò; il rimanente terzo destinato a spiaggia alla quale l’accesso è libero e sulla quale è previsto che si possano realizzare impianti e attrezzature di pubblica utilità come, ad esempio, aree per i cani, campetti di calcio e volley e altro.
• Le concessioni attualmente in essere hanno quasi saturato l’intero spazio disponibile, e dagli atti adottati dalla Terna commissariale, risultano assegnabili altre quattro aree fino alla totale concorrenza dello spazio disponibile. • Appare, quindi, a tutti evidente quanto la situazione sia sbilanciata a tutto svantaggio della parte di spiaggia così detta libera………………. ………….. Viviamo una fase di equilibrio instabile, per usare un ossimoro, tra le forze della natura e le forzature che contro di essa vengono poste in essere. E, contestualmente, viviamo un’epoca in cui forte è l’esigenza di godere della bellezza della natura e di ritrovare atmosfere e suoni, che sembrano irrimediabilmente perduti………………
• In conclusione, il Piano Spiaggia rappresenta una tappa fondamentale per il decollo turistico ed economico del paese. E’ compito, pertanto, di un’Amministrazione avveduta dotarsi di questo strumento di pianificazione e inserirlo all’interno di un sistema di programmazione e di azioni mirate a superare le criticità e problematiche come quelle legate alla depurazione, alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti e all’offerta dei servizi. Contestualmente, è indispensabile che l’imprenditoria balneare si impegni e riesca, in presenza del Piano, a offrire una serie di servizi qualitativamente, quantitativamente e, considerata la crisi in atto, economicamente vantaggiosi e concorrenziali al fine di dare impulso non solo al settore ma anche, e soprattutto, al paese. Il tutto nell’ottica della salvaguardia del paesaggio e della vocazione del territorio per uno sviluppo sostenibile. Da questi stralci dell’atto di indirizzo ai tecnici incaricati di redigere il nuovo PCS di Marina di Gioiosa Ionica, ognuno può, volendo, cogliere le direttrici del lavoro svolto e farsi l’idea delle ispirazioni di reale contrasto ad ogni idea o percorso speculativo da parte della criminalità organizzata e non solo.
BUON ANNO
Sisì Napoli
Con Lealtà ed Onore Ex Assessore all’Urbanistica del Comune di Marina di Gioiosa Ionica