MARINA DI GIOIOSA IONICA – Il Consiglio di Stato – sezione Quinta (presidente Carlo Saltelli, consiglieri Valerio Perotti, Federico Di Matteo, Giovanni Grasso e Alberto Urso), con sentenza pubblicata nella giornata di ieri, ha respinto il ricorso in appello presentato da due cittadini (N.G. e
R.M.) e dal Comune di Marina di Gioiosa Ionica, mettendo la parola “fine” sulla vicenda iniziata a fine 2012, quando l’ente municipale indiceva il concorso per la copertura di due posti di agente di polizia municipale, di cui uno riservato al personale interno.
Due candidate (G.L. e G.D.) partecipavano al concorso per il posto non riservato al personale interno ma non venivano ammesse alle prove scritte per asserita irregolarità dell’elaborato nella prova preselettiva
stante la presenza di segni di riconoscimento. Le due, difese dall’avvocato Alberto Brugnano del foro di Locri, venivano riammesse al concorso dopo la pronuncia del TAR di Reggio Calabria, sebbene le prove fossero già andate avanti, nelle more del giudizio del TAR. A inizio del 2018 l’amministrazione comunale approvava la graduatoria finale del concorso, immutata rispetto a quella già adottata il 10 aprile 2015, prima, cioè, della riammissione delle due cittadine, che impugnavano tutti gli atti della procedura, chiedendone l’annullamento al TAR, che accoglieva il ricorso. Uno dei vincitori della procedura concursuale (N.G.) proponeva appello avverso la sentenza de TAR, seguito, poco tempo dopo da un’altra candidata (R.M.). Nell’appello proposto da N.G. si costuituì, ad audiuvandum, il Comune di Marina di Gioiosa Ionica. L’udienza pubblica ha avuto luogo lo scorso 18 luglio per ambedue le cause, fino alla sentenza di ieri, in virtù della quale “Il Comune – riferisce l’avvocato Brugnano, difensore di G.L. e G.D. – deve licenziare i due cittadini precedentemente assunti e i suoi funzionari risponderanno di danno erariale dinanzi alla Corte dei Conti”.
Gianluca Albanese- lentelocale.it