Da Pasquale Mesiti, riceviamo e pubblichiamo:

Si allega alla presente: risposta fornita dal Sindaco all’interpellanza in oggetto nella seduta consiliare del 29 luglio u.s., la mia replica e, qualora servisse, il testo originario dell’interrogazione (già trasmesso con email del giugno u.s.).

Dalla risposta fornita emerge che le particelle in questione erano sosttostanti o adiacenti fabbricati in cui vivono gli amministratori citati in interpellanza o loro affini/parenti, che, a causa di lacune nell’istruttoria (mancata produzione di visure, fogli di mappa e relazione tecnica di stima), la maggioranza non era assolutamente a conoscenza di quali fossero le particelle inserite nel piano delle alienazioni e valorizzazioni 2016-18 (proposto dalla Giunta al Consiglio) in quanto la scelta delle particelle da dismettere sarebbe stata effettuata esclusivamente da un funzionario. Emerge, altresì, che: molte particelle inserite in piano, erano di proprietà terzi (dunque non alienabili dall’Ente); la procedura di alienazione corretta, sarebbe stata un’altra (cf. meglio articolata risposta) e che il valore delle particelle è stato stabilito senza una relazione di stima.

Il sottoscritto, n.q. di primo firmatario dell’interpellanza – prescindendo da valutazioni che competono ad altre sedi e su cui non sarebbe stato il caso di dilungarsi in Consiglio – si è concentrato su deduzioni e richieste di tipo meramente politico: l’Amministrazione ha dimostrato (confessandolo) che gli uffici sono liberi di fare scelte urbanistiche ed economiche senza che l’organo supremo di indirizzo e controllo politico dell’Ente si senta tenuto, quantomeno, a sindacarle, quindi, detto organo può benissimo rimettere nelle mani dei cittadini questo compito non utilizzato (almeno in una questione che, guarda caso, riguardava un potenziale conflitto d’interessi) dimettendosi.

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