dal Comune di Marina di Gioiosa Ionica, riceviamo e pubblichiamo:

In allegato si trasmette una sentenza, emessa dal Tribunale di
Locri-Sez. Civile, in grado di appello, in persona del giudice dott.
Andrea Amadei, con la quale è stato accolto l’appello proposto dal
Comune di Marina di Gioiosa Ionica, contro le sentenze dei Giudici di
Pace, in materia di autovelox.

Queste le dichiarazioni del Sindaco, Domenico Vestito:
“Siamo ormai alla quarta pronuncia del Tribunale di Locri che riconosce
la bontà dell’operato del Comune di Marina di Gioiosa Ionica e, in
particolare, del Corpo di Polizia Municipale e del suo Comandante, per
quanto riguarda la scelta dell’utilizzo dell’autovelox per
l’accertamento delle infrazioni stradali. Un vicenda, questa, che ha
visto risvegliarsi associazioni dei consumatori mai udite prima e dopo,
opinion leader chiaramente schierati, opposizione consiliare
particolarmente attiva. In tutte le sedi, istituzionali e non, abbiamo
sempre confidato sulla linearità delle nostre azioni e sulla correttezza
degli atti compiuti e avevamo anticipato che ci saremmo difesi in ogni
sede per tutelare quanto avevamo fatto. Le diverse sentenze del
Tribunale di Locri confermano questa impostazione e fanno giustizia di
tante accuse che abbiamo dovuto subire.
Le pronunce del giudice locrese – ha proseguito il Primo cittadino –
dimostrano, però, anche dell’altro. Quando ci siamo la gestione del
contenzioso era particolarmente deficitaria. Il Comune di Marina di
Gioiosa Ionica soccombeva puntualmente quasi in ogni giudizio, in molti
procedimenti non c’era costituzione e, in alcuni casi, la difesa non
veniva coltivata con convinzione. Abbiamo ripreso in mano l’intera
materia, affidando gli incarichi di assistenza giudiziale a collegi
composti da legali seri e professionali, sempre con bandi pubblici
aperti e trasparenti, evitando, come era stato fatto prima di noi,
incarichi ad personam. Abbiamo dato linee di indirizzo per la riduzione
del contenzioso, favorendo le conciliazioni stragiudiziali. Abbiamo
ripreso in mano vecchi procedimenti, che venivano dati per persi,
assicurando una tutela adeguata dell’Ente. Abbiamo, soprattutto,
iniziato a vincere le cause e a proporre appelli e ricorsi per
cassazione, senza accontentarci supinamente di un solo grado giudizio.
Abbiamo spiegato difese in procedimenti per reati di tipo mafioso e
particolaremente impegnativi, come quelli per difendere le interdittive
antimafia contro stabilimenti balneari, costituendoci finanche davanti
al Consiglio di Stato. Infine, abbiamo iniziato il recupero delle spese
legali e dei risarcimenti danno che ci sono stati riconosciuti”.