Dopo mesi di ansia e preoccupazione, le indagini condotte dai Carabinieri della Compagnia di Roccella Jonica, con il supporto del nucleo operativo e della stazione di Marina di Gioiosa Ionica, hanno portato a un importante risultato: l’arresto del principale responsabile e di due complici coinvolti in una serie di incendi dolosi che hanno scosso profondamente la comunità. Un lavoro investigativo lungo e complesso che ha permesso di fermare una spirale di violenza durata tre mesi.
Undici episodi documentati e una comunità in allarme
Tra ottobre e dicembre 2024, undici incendi hanno seminato il panico a Marina di Gioiosa Ionica, colpendo abitazioni, veicoli e proprietà di cittadini, tra cui anche alcuni noti professionisti della zona. Gli episodi non solo hanno causato danni materiali significativi, ma hanno messo seriamente a rischio l’incolumità delle persone, soprattutto nelle abitazioni vicine alle fiamme. La serie di attentati incendiari aveva creato un clima di paura e tensione, spingendo i cittadini a temere per la propria sicurezza. Tra le persone colpite ricordiamo il Sovraintendente della Polizia Municipale Alessandro Ruggiero, l’ex sindaco di Marina di Gioiosa Jonica Domenico Vestito, l’avvocato Pino Mammoliti e tanti altri. Saranno gli elementi probatori messi in piedi dagli uomini dell’Arma ad identificare esattamente i singoli delitti.
Un modus operandi sofisticato ma non infallibile
Il principale indagato che è stato tratto in arresto, è un uomo di 60 anni residente a Marina di Gioiosa che si muoveva con estrema cautela, scegliendo di agire durante la notte e adottando diverse precauzioni per evitare di essere riconosciuto. Tra le strategie utilizzate per sfuggire all’identificazione, il sospettato , secondo quanto ricostruito dai Carabinieri si travisava con abiti scuri e si copriva con un ombrello aperto, tentando così di eludere le telecamere di sorveglianza. Nonostante questi accorgimenti, il meticoloso lavoro degli investigatori ha permesso di raccogliere prove concrete che hanno portato al suo arresto.
Un complice arrestato in flagranza di reato
Un altro elemento chiave dell’inchiesta è stato l’arresto in flagranza di reato di un giovane complice, di soli 21 anni. Il giovane è stato fermato dai Carabinieri pochi giorni fa, mentre si aggirava di notte a Grotteria Mare con un ordigno incendiario artigianale pronto all’uso. Completamente travisato e pronto a compiere un nuovo attentato, è stato bloccato sul fatto dai militari, il cui intervento ha impedito l’ennesima tragedia.
Un’indagine complessa e coordinata
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Locri sotto la guida del dott. Giuseppe Casciaro, hanno richiesto uno sforzo investigativo straordinario. Ogni episodio è stato ricostruito minuziosamente, evidenziando la pianificazione degli attentati e il ruolo dei diversi complici coinvolti. L’operazione è stata condotta con grande professionalità dal Capitano Vincenzo Sanfilippo, comandante della Compagnia di Roccella Jonica, e dal team della stazione locale di Marina di Gioiosa Ionica. La tempestività delle operazioni ha evitato ulteriori danni e pericoli per i residenti, dimostrando l’efficacia della collaborazione tra le varie unità operative.
Tra le attività investigative è stata determinante anche l’analisi dell’esperto forenze per conto della Procura Antonio Andrea Miriello . Nello smartphone dell’indagato sono stati rinvenuti manuali di investigazione sugli incendi e protocolli di analisi su materiali incendiati.
La chiusura di un capitolo difficile per la comunitàCon l’arresto dei responsabili, Marina di Gioiosa Ionica può finalmente tirare un sospiro di sollievo. Questa operazione rappresenta non solo una vittoria per le forze dell’ordine, ma anche un passo importante verso il ripristino della serenità e della fiducia tra i cittadini. Le autorità locali continueranno a vigilare per garantire che episodi simili non si ripetano, proseguendo le indagini per approfondire ogni aspetto di questa drammatica vicenda.
L’arresto degli attentatori incendiari è un messaggio chiaro contro ogni forma di criminalità che minaccia la sicurezza e la tranquillità delle comunità locali. La speranza è che questa vicenda serva da monito per chiunque voglia mettere in pericolo la vita e il benessere dei cittadini.
Il primo, è che non si tratta di cittadino locrese,ma sul punto non avevo dubbio alcuno.
Il secondo , è un motivo di conferma ulteriore per la fiducia riposta nei carabinieri di Locri. Grazie alla loro diuturna attenzione su tutti gli abitanti della locride alcuni fenomeni delinquenziali si sono ridotti. Sin dal primo momento mi hanno detto di avere fiducia nella loro azione e per qualsiasi cosa di rivolgermi a loro. Spesse volte senza mezzi tecnici che le istituzioni centrali dovrebbero mettere a loro e nostro servizio,mi riferisco in particolare alle telecamere di sorveglianza installate per ornamento in città, gli uomini del Gruppo di Locri,raggiungono risultati investigativi dopo indagini difficili e complesse grazie ai loro personali sacrifici.Grazie a nome di tutti i cittadini di Locri.
Il terzo motivo di serenità lo debbo ai Magistrati, inquirenti e giudicanti del Tribunale di Locri. Mai ,come in questi ultimi tre anni, abbiamo avuto una classe di Pubblici Ministeri e Giudici illuminata,attenta, e, di raffinata formazione giuridica. La scelta di lavorare e vivere a Locri ,contro ogni pregiudizio, li colloca a pieno titolo nelle fila dei ” cittadini onorari per amore “di questa città.
Grazie a nome di tutti i cittadini del comprensorio della locride.