A Marina di Gioiosa si apre una nuova polemica politica. L’assessore ai lavori pubblici, con delega fuori giunta, ha annunciato attraverso un giornale locale che lunedì 25 novembre 2024 la scuola elementare “E. Rodinò” riaprirà in sicurezza, dopo i lavori effettuati per renderla accessibile e sicura. L’assessore ha inoltre dichiarato che riprenderanno i lavori per la costruzione del nuovo plesso scolastico, bloccati ormai da cinque anni e su cui, in consiglio comunale, la maggioranza non ha mai fornito spiegazioni chiare.

Tuttavia, poche ore dopo l’annuncio, il Sindaco Giuseppe Femia ha emesso l’ordinanza n. 17 del 22 novembre 2024, prorogando la chiusura del plesso “E. Rodinò” fino al 30 novembre 2024, salvo ulteriori determinazioni. Questa contraddizione tra le dichiarazioni dell’assessore e l’ordinanza del sindaco evidenzia, secondo il consigliere di minoranza Giancarlo Gennaro, le tensioni interne alla maggioranza. Nel frattempo, a subire le conseguenze sono i bambini, che si vedono privati del loro diritto a frequentare una scuola sicura.

Gennaro sottolinea anche la situazione critica del campo sportivo comunale, abbandonato da anni e senza risposte concrete. Questo ha causato problemi alla scuola calcio locale, costretta a spostare i ragazzi continuamente da un luogo all’altro.

Il consigliere evidenzia inoltre le gravi criticità nel settore ambientale. L’internalizzazione della raccolta dei rifiuti solidi urbani si è rivelata, a suo avviso, un fallimento, con risultati inesistenti e un aumento dei tributi del 30%. Per anni le strade sono state invase dai rifiuti, e solo dopo circa quattro anni si è tornati all’esternalizzazione, che ha finalmente portato miglioramenti.

Marina di Gioiosa continua inoltre a rimanere esclusa dal riconoscimento della “Bandiera Blu”, ottenuto invece da comuni vicini come Roccella, Caulonia e Siderno. Questa esclusione, secondo Gennaro, dimostra la debolezza delle politiche ambientali adottate dalla maggioranza.

Un ulteriore problema riguarda il pozzo di via Togliatti, che avrebbe dovuto abbassare le tariffe dell’acqua garantendo una maggiore autonomia. Nonostante ciò, i cittadini continuano a pagare come se l’intero approvvigionamento fosse fornito da Sorical.

Secondo Giancarlo Gennaro, queste vicende riflettono una gestione politica caratterizzata da superficialità e contraddizioni. Tra tensioni interne alla maggioranza e interessi elettorali, conclude il consigliere, a pagarne il prezzo più alto sono i cittadini e, in particolare, i bambini, privati dei loro diritti fondamentali.

telemia.it