«La vicenda è stata strumentalizzata». Così il sindaco di Marina di Gioiosa Jonica Geppo Femia, finito nella bufera dopo essere stato denunciato per lesioni personali dal comandante dei vigili urbani Lucy Molinaro. Il caso è stato all’ordine del giorno di un consiglio comunale, convocato dal presidente Daniele Albanese su richiesta dei gruppi di minoranza. Tra il primo cittadino e l’ufficiale non c’è stato nessun chiarimento, e al momento non sembrano esserci le condizioni per ricucire. Un segnale è il conferimento da parte del sindaco della delega alla polizia locale nelle mani del suo vice Vincenzo Tavernese.
A riportare la notizia Ilario Balì su ilreggino.it
«Su quello che è successo sarà la magistratura ad accertare la verità – ha detto Femia nel corso del suo intervento in aula – Nella stanza dove ci siamo scambiati delle idee con il comandante era presente un testimone. Non è una questione politica, ma morale. Sui social ho letto tante sceneggiature. Come sono andate le cose? Ho avuto un momento di confronto sulla pista del Miramare la cui ordinanza era pronta da tempo. Avevo chiesto se una relazione in merito fosse stata fatta. Tutto qui, non è successo niente altro, altrimenti mi sarei dimesso il giorno dopo».
Tra le fila della maggioranza non è passata inosservata l’assenza dei consiglieri Coluccio e Romeo (Mina fuori per motivi di salute). Se non è uno strappo, di certo non un bel viatico per la tenuta del gruppo. Quelli presenti intanto si sono schierati compatti a fianco del sindaco. «La nostra amministrazione ha fatto tanto sul tema del rispetto delle donne – è il pensiero del capogruppo Valentina Femia – Non viviamo di simboli e slogan. Abbiamo anche creato uno sportello anti violenza, ma simboli, gesti e scelte politiche hanno il loro peso. Non ero presente, ma non ho dubbi su come siano andati i fatti. E non lo dico perché sia anche mio padre. Qui è il sindaco, e con lui in veste istituzionale ho avuto modo anche di scontrarmi».
La decisone di conferire la delega alla polizia locale a Tavernese «È stata presa dal sindaco in autonomia senza sollecitazioni – ha rimarcato il vicesindaco e assessore alla cultura – Io non ho visto quanto accaduto e non so testimoniare. Attendo di capire, ma non possiamo non vedere il lavoro svolto dall’amministrazione, soprattutto sui beni confiscati. Quello che si è fatto è solo una parte di quello che si vuole fare. Vogliamo proseguire questo percorso insieme. Gli aspetti che riguardano la vicenda meritano sicuramente una riflessione. Prima o poi qualcuno, e non saremo noi, si assumerà l’onere di dire cosa sia accaduto».
Le argomentazioni della maggioranza non hanno convinto le opposizioni, che hanno chiesto le dimissioni di Femia. «Non siamo qui a colpevolizzare nessuno – hanno espresso gli esponenti della minoranza gioiosana – ma vorremmo che venisse fuori la verità. Rimane una brutta pagina nella storia della nostra cittadina. Cosa c’entrano i beni confiscati con quanto accaduto? Avete solo fatto il vostro dovere. Dopo anni di commissariamento Marina di Gioiosa meritava altro».
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