Si avvisano e si invitano gli organi di comunicazione e informazione a una conferenza stampa, che si terrà martedì 28 febbraio 2017, alle ore 11:00, presso la sala conferenze del Palazzo Municipale di Marina di Gioiosa Ionica, nel corso della quale verrà sottoscritta e presentata una convenzione tra il Comune e l’associazione OrganizzaMUNDI, finalizzata alla tutela, valorizzazione e uso temporaneo di Torre Galea, uno dei più interessanti e importanti beni culturali del territorio della Locride.
Cordiali saluti,

L’Ufficio di Staff di Giunta

Torre Galea, in realtà, dovrebbe denominarsi Castello.

Essa è costituita da un trittico di altissime Torri con basi a scarpata, di cui due a pianta ciroclare, quindi cilindriche, rastremate in alto, e la terza a pianta quadrata, munita di ponte levatoio, proprio in conformità al tradizionale schema dei Castelli.

La Torre è sita nelle adiacenze dell’abitato di Marina di Gioiosa Ionica, a circa un miglio di distanza dalla Torre del Cavallaro, in senso al vecchio feudo della Galea.

L’edificio rientra tra le torri eretta per ordine del Viceré D. Pietro di Toledo, durante la metà del XVI secolo, per vedetta e difesa della zona costiera.

Alcuni studiosi, tuttavia, ritengono che la fondazione dell’edificio debba in realtà risalire al periodo aragonese, cioè al XV secolo.

In ogni modo, è certo che il fortilizio vada sicuramente escluso dalle torri costiere costruite dagli Spagnoli a metà del 1500, benché sia stato poi incluso nel piano generale e nel dispositivo di difesa attuato contro le incursioni turche.

Alcuni archeologi ritengono che la Torre non sia un membro di un più complesso organismo ora andato distrutto, bensì essa semplicemente rappresenta quanto fin dall’origine è stato realizzato.

La conformazione del monumento è sicuramente unica in tutta la regione; essa si avvicina allo schema architettonico del Castello Aragonese di Gioiosa Ionica, e ciò ne ha permesso la collocazione storica.

Ne discende, perciò che la Torre Galea si possa attribuire alla manodopera degli stessi architetti che edificarono il maniero di Gioiosa, quindi ad iniziativa dello stesso Conte D. Vincenzo Carafa, artefice di tale edificio; tuttavia, non è da escludere la paternità del primo feudatario della Galea, il nobile D. Jacopo Romano.

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