Durante la tradizionale celebrazione dell’Esaltazione della Santa Croce a Polsi, luogo sacro per i pellegrini e devoti alla Madonna della Montagna, il Vescovo Francesco Oliva ha tenuto un’omelia intensa e significativa, sottolineando il profondo legame tra Maria e la croce. Polsi, nel cuore dell’Aspromonte, si è confermata ancora una volta non solo come centro di fede e devozione, ma come luogo in cui si riflette sul mistero della croce e sul ruolo della Vergine Maria nella redenzione dell’umanità.

Nell’omelia, Oliva ha ricordato che Maria, ai piedi della croce, ha condiviso le sofferenze del Figlio, diventando così la “Madre dei Dolori”. La Madonna di Polsi, venerata da generazioni di fedeli, rappresenta questo legame indissolubile tra madre e figlio, tra umanità e sacrificio. “Non c’è Maria senza croce e non c’è croce senza Maria”, ha affermato il Vescovo, sottolineando come la Madre non abbia mai abbandonato Gesù, nemmeno nel momento più difficile della sua vita.

Polsi, con la sua storica tradizione mariana, è diventata il simbolo di questo rapporto, luogo dove la sofferenza umana trova conforto e dove la fede diventa via di salvezza. La croce, al centro della fede cristiana, è stata presentata dal Vescovo non solo come strumento di sofferenza, ma come segno di redenzione e amore infinito. “Sulla croce di Cristo”, ha detto Oliva, “sono appese tutte le nostre croci, i nostri errori e le nostre sofferenze”.

La celebrazione a Polsi ha così ribadito l’importanza della Madonna della Montagna, simbolo di speranza per i fedeli, soprattutto in tempi di difficoltà. La figura di Maria ai piedi della croce ricorda che, anche nei momenti di dolore, Dio non ci abbandona mai.

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