“Il solito reiterato approccio prudenziale della manovra di bilancio, in assenza di una visione di sistema, non riuscirà affatto ad affrontare le numerose criticità di contesto. Tra l’altro anche le risorse disponibili si assottigliano per effetto del nuovo contributo di finanza pubblica a carico degli enti territoriali, previsto nella manovra di bilancio nazionale, che per la Calabria comporterà un accantonamento di 12,5 mln di euro per il 2025 e di ben 37, 5 mln per gli anni successivi. Un ulteriore e letale colpo per il tessuto produttivo calabrese già in affanno e che nei primi mesi del 2024 ha registrato un aumento di richieste di misure salariali del 33,8% con 4,5 milioni di ore autorizzate”. Lo afferma, in una nota, Raffaele Mammoliti (PD), Vicepresidente della Commissione Bilancio, che aggiunge: “Pertanto, se con le risorse libere del bilancio, non si riuscirà ad attivare una indispensabile integrazione, facendole interagire con l’altra componente cospicua delle risorse disponibili (fondi europei, PNRR, FSE, ecc.), non si potranno introdurre scelte adeguate in grado di aggredire il deficit regionale di sviluppo produttivo e dei diritti di cittadinanza”.
Secondo Mammoliti, “sarebbe stata utile una più puntuale e mirata pianificazione degli interventi, che nella manovra non riusciamo a vedere. Ci preme inoltre sottolineare – continua – l’assenza di una efficace azione riformatrice, assai utile e necessaria per razionalizzare la spesa, alleggerendo il bilancio e le risorse disponibili da obblighi strutturali. In tal senso vorrei evidenziare, la stridente discrasia tra le intenzioni del governo regionale, che suggerisce la necessità di ridurre per quanto possibile le spese di funzionamento della giunta e del consiglio, e la volontà della maggioranza di volere reintrodurre il consigliere supplente andando in tutt’altra direzione. Siamo ormai – dice – al terzo bilancio di questo governo, e al quinto del centro destra alla guida della Calabria e non si intravedono concreti segnali di effettivo miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei cittadini, né in direzione della crescita e dello sviluppo sostenibile, né azioni adeguate a governare le transizioni energetiche, climatiche, digitali e ambientali. La Calabria resta ultima regione d’Italia per crescita nonostante l’incremento del settore delle Costruzioni e del Terziario, sono in calo il settore Agricolo ed il settore Industriale che registrano un netto calo – 4,8%, infatti, l’aumento di richiesta di integrazione salariale evidenzia una preoccupante sofferenza del tessuto produttivo calabrese. L’accantonamento di una cifra monstre di oltre 1 mld e 300 mln di risorse, rappresenta – sottolinea – il segnale incontrovertibile di una regione che continua a spostare i problemi in avanti, senza affrontare i nodi reali, non riuscendo a scalfire il pregresso, ma addirittura continuando ad aumentare. Bisognerà valutare ancora in modo più dettagliato, se le risorse destinate alla forestazione, TPL, politiche sociali, precariato- LSU-LPU, daranno risposte sufficienti e adeguate. Valuteremo insieme al gruppo – conclude – la presentazione di appositi emendamenti migliorativi di una manovra che non ci trova assolutamente d’accordo”.