L’operazione dello scorso luglio fu coordinata dalla Dda di Reggio. Tra le accuse, oltre all’associazione mafiosa, anche truffa aggravata per il conseguimento di fondi pubblici legati ai contributi comunitari all’agricoltura erogati dall’Arcea

Chiuse le indagini per l’operazione dello scorso luglio denominata “Mandamento Ionico”e coordinata dalla Dda di Reggio Calabria. L’avviso, firmato dai sostituti procuratori Antonio De Bernardo, Francesco Tedesco e Simona Ferraiuolo, ha riguardato 215 indagati. I reati contestati vanno dall’associazione mafiosa alla detenzione illegale di armi, comuni e da guerra, illecita concorrenza con violenza e minaccia, fittizia intestazione di beni, riciclaggio, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e altri reati aggravati dalla finalità di agevolare le cosche. Numerosi i casi di truffa legati ai contributi comunitari all’agricoltura erogati dall’Arcea. L’operazione, coordinati dalla Dda reggina, eseguita dal Ros, dal Comando provinciale dei carabinieri di Reggio e dal Gruppo di Locri, fece emergere le dinamiche territoriali della ‘ndrangheta.

gazzettadelsud.it