Secondo alcuni esperti è fisiologico che si possano registrare dei malumori, soprattutto quando i partiti compongono le liste a livello centrale, senza tenere conto dei territori. E non viene considerato nemmeno veramente democratico il metodo del movimento Cinque Stelle, che utilizza la rete internet come base, per le scelte, escludendo, di fatto, chi il PC non lo sa usare ma di saggezza ne ha da vendere. Per quanto riguarda il centro sinistra, c’è molta confusione fra gli elettori perchè non si comprende, fra le guide più autorevoli del territorio, chi è con il PD e chi con Liberi e Uguali. Nel centro destra, invece, anche se la protesta, innescata da alcune anime del partito azzurro, non è stata sposata da tutti, è innegabile che comunque, molti simpatizzanti, siano rimasti sorpresi della scelta, maturata a livello centrale, di candidare un esponente “che viene da fuori”, aldilà del sicuro valore personale, a discapito di un candidato locale, in provincia di Reggio Calabria e, anche, per le scelte compiute in altre province. Volenti o nolenti, i riflessi delle scelte nazionali dei vari partiti, sono destinati ad incidere anche a livello regionale e locale. E’ il caso della Lega. Infatti, entrando in merito alle scelte operate in Padania, anche i più devoti e fedeli leghisti, non riescono a comprendere se Matteo Salvini rappresenti il genio della lampada che riuscirà a sdoganare la Lega, a livello nazionale, ottenendo un successo di portata storica o se, invece, la stia portando verso il rituale Harakiri o Seppuku. Soprattutto se si considera che forse l’unica figura autorevole, in campo nazionale, stimata ad ogni livello e in varie regioni, che ha contribuito ad attirare molte simpatie verso il partito nato al Nord, ovvero il senatore Giacomo Stucchi, presidente del Copasir, è stato escluso dalle liste. Un gesto ragionato, secondo alcuni, sconsiderato e autolesionista, secondo molti altri. Non è stato nemmeno riconfermato il senatore Nunziante Consiglio e ciò, a detta degli esperti, non sembra porterà maggiori consensi ai Verdi leghisti, senza nulla togliere ovviamente ai candidati calabresi, fedelissimi fin dalla prima ora. Chi invece, pare stia crescendo molto, in termini di consensi, è il partito di Fratelli d’Italia che grazie al carisma di Giorgia Meloni, sta attirando consensi addirittura anche tra persone deluse del PD le quali, ritengono, che il loro voto possa rischiare di andare perso, se manifestato verso il partito di Renzi, che sarebbe in inarrestabile calo . Quindi, per arginare l’avanzata dei Cinque Stelle, starebbero pensando di votare per qualche partito della coalizione del centro destra, che ha maggiore probailità di vittoria. Non c’è da scandalizzarsi di ciò, se si pensa che la Bonino ha fatto un patto con gli ex democristiani del PD. Molti, a rguardo, non riescono a capire come faccia una persona favorevole all’aborto e all’eutanasia, a stare insieme a dei cattolici, almeno a parole, che dovrebbero essere fermi oppositori di tali pratiche. Quindi, tanta incertezza e tanti malumori che, se non dovessero rientrare, favoriranno una sorta di stallo. A parere di molti, in effetti, alle elezioni nessuna coalizione riuscirà ad ottenere la percentuale che potrebbe consentire il Governo del Paese e ciò, ovviamente, non è bene per nessuno.

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