Occhi puntati soprattutto sulla Locride. Il territorio ancora piegato in due dalle alluvioni del 2015 e del 2016 ha tenuto col fiato sospeso i suoi abitanti per diverse ore. E’ in questo tratto, infatti, che si registrano i danni e le conseguenze più ingenti. A destare timore specialmente i corsi d’acqua.
Alcuni torrenti sono esondati arrivando a lambire la statale 106 che, comunque, resta percorribile. In particolare, nella zona di Bianco sono esondati la fiumara Laverda, che ha interessato alcune aziende agrituristiche ed il torrente Vena. Altri due torrenti hanno superato gli argini nella zona di Bova Marina. Ad Ardore è stata disposta dal sindaco la chiusura provvisoria del traffico pedonale e veicolare. Disagi a Platì, Casignana, Samo e San Luca.
Sassi e detriti sono caduti sulla 106 a Bruzzano mentre a Marina di Gioiosa Ionica l’Anas ha istituito un senso unico alternato per uno smottamento proveniente da una scarpata adiacente al piano viabile. A Grotteria una frazione è rimasta isolata per alcune ore. Interdetta a Gioiosa Jonica l’area adiacente al torrente Torbido.
Numerosi anche i torrenti sotto osservazione da parte della protezione civile regionale guidata da Carlo Tansi. Il Centro funzionale multirischi dell’Arpacal esteso e aggiornato l’Avviso di Criticità in corso di validità. Delicata la situazione a Caulonia Marina. Qui la cittadina è rimasta priva di acqua potabile a causa di un problema all’acquedotto comunale. A rischio cedimento, inoltre, diversi siti d’interesse culturale.
Ovunque nel comprensorio si registrano campi e abitazioni allagate. Nella Vallata dello Stilaro sono state evacuate alcune frazioni, sono crollate strade e costoni. Riaperta solamente stamane la strada di collegamento Pazzano-Bivongi. Apprensione per il sito archeologico dell’Antica Kaulon a Monasterace minacciato dalle mareggiate che continuano a imperversare sulla zona.

ALESSANDRA BEVILACQUA