Come già annunciato Maria Elisabetta Alberti Casellati è arrivata in Calabria per un sopralluogo nelle zone colpite dall’ondata del maltempo che ha letteralmente flagellato il territorio a cavallo tra giovedì e sabato scorsi
Il Presidente del Senato si è voluta intrattenere anche e per alcuni muniti con Angelo Frija, il marito di Stefania Signore, la 30enne ritrovata cadavere insieme al figlio più grande, Cristian, di appena 7 anni, dopo che sono stati travolti, giovedì, da un’ondata d’acqua e fango tra San Pietro Lametino e San Pietro a Maida
La Castellati ha confortato Frija, naturalmente provato dal dolore per la perdita della moglie e del figlio maggiore ma, soprattutto, angosciato poiché a quasi quattro giorni di distanza dalla tragedia non si hanno ancora notizie del bambino più piccolo, Nicolò, di soli 2 di anni.
Anche lui era in auto con la mamma ma mentre quest’ultima, insieme a Christian, sono stati poi ritrovati cadavere a poca distanza dalla vettura, di lui non si hanno purtroppo ancora notizie.
Decine di specialisti delle diverse forze dell’ordine sono impegnati a setacciare palmo a palmo il luogo del ritrovamento dell’auto. Utilizzati anche degli elicotteri che stanno sorvolando la zona.
“BASTA CON LE TRAGEDIE E NON SI PARLI PIÙ DI EMERGENZA”
Basta con queste tragedie, non si può più ammettere di “poter piangere i morti o di poter verificare situazioni ambientali di questo tipo. Occorre oggi un’azione forte dello Stato”.
Questo il monito della presidente Casellati che nel suo incontro con la stampa ha ribadito la vicinanza delle istituzioni alle vittime e all’intero territorio calabrese, ma ricordando come la Regione abbia già chiesto lo stato emergenze, ha sottolineato come quest’ultima istanza abbia sì un carattere “tecnico e giuridico” ma che in tal senso non si possa parlare più ed esattamente di “emergenza” che per la presidente del Senato è una definizione che dovrebbe essere bandita dall’agenda politica e istituzionale, “perché – ha affermato – qui ormai c’è un pericolo costante”.
Dunque per la Casellati occorre che lo Stato metta in atto tutte le misure che sono necessarie per verificare e monitorare la situazione ambientale e idrogeologica.
“Il monitoraggio – ha sottolineato – va fatto in presenza di tragedie ripetute”. Casellati ha infatti evidenziato come si abbiamo “statistiche inquietanti”, con negli ultimi 18 anni ben 36 alluvioni contro le 34 dell’ultimo mezzo secolo.
“Allora, queste statistiche – ha rilevato la presidente – ci dicono una cosa importante: questi fenomeni non sono emergenziali, perché l’emergenza fa riferimento a un carattere di straordinarietà, e invece ormai il pericolo è costante” e davanti ad esso non si può più “stare a guardare”.
L’invito della seconda carica dello Stato è quello di “agire” e “tempestivamente”.
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