Di Giovanni Padalino
La passione per la musica e per il canto l’ha portato a diventare ancora oggi tra i cantanti più inediti, con molte apparizioni anche sulle reti Nazionali.
La musica è un sentimento profondo che nella vita gli permette di dare vita album originali, ricchi emozioni con significati profondi.
Maikol Arcarisi non è un semplice cantante, ma un vero e proprio artista, che con il suo modo d’essere e di fare, cerca di stupire chi lo ascolta, con purè e significanti emozioni, con propria musica originale.
Il cantante classe 85, ha iniziato all’età di diciannove anni, con un percorso artistico che lo ha spinto subito a lavorare sul su un primo album inedito dal nome “ILLUSIONE D’AMORE” nell’anno 2014.
Tantissime le sue esperienze tra cui una molto importante anche in Rai, nel 2011, dove Maikol è stato molto bravo a far parte di un noto Game Show su Rai Uno, partecipando come concorrente al Programma “Un Minuto per Vincere” presentato da Max Giusti.
Questa esperienza è una tra le tante che gli ha concesso una maggiore visibilità sui social e sulle pagine musicali aprendo anche diversi concerti e spettacoli a Grandi Personaggi del panorama italiano come Enrico Ruggeri, Andrea Pucci, le Lollipop, Garrison Rochelle e tantissimi altri.
Come nasce la tua passione per la musica e soprattutto per il canto?
Ho iniziato quando avevo circa 7/8 anni perché consideravo un bambino molto timido, perché non riuscivo a tirar fuori le mie emozioni.
Così decisi di scrivere piccole poesie che ancora oggi custodisco gelosamente .
In quel momento scrivere significava mettere in evidenza le mie sensazioni , come comunicare con più tranquillità, per poi iniziare a canticchiare, soprattutto nella mente.
Ricordi che facevo fatica anche a parlare con una ragazza, ero troppo timido.
Così decisi di iniziare a provare una specie tecnica, simile ad un esercizio per parlare, cantando dietro la radio e le musicassette le canzoni romantiche del momento.
Passavo ore chiuso in camera a cantare, immaginando il pubblico che era in quel lì a supportarmi.
All’età di 17 anni i miei genitori mi portarono in una serata karaoke , dove salendo sul palco capii quanto la musica fosse così importante per la mia vita, tanto da iniziare a studiare un po’ di tecnica vocale e poi proseguire la mia gavetta.
Secondo il tuo parere si nasce o ci si diventa artisti?
Credo tutti e due!
Si può nasce artisti, quando la strada è più diretta e veloce verso il “successo”; quando invece hai una base grezza e ci lavori per diventare artista hai bisogno di più tempo.
In questo caso la strada quasi sempre è ripida e piena di impedimenti e sono proprio quest’ultimi che decidono il tuo sogno e il tuo futuro.
Cosa significa per te la musica?
La musica è tutto.
Definisco la musica come la vita perché mi fa sentire bene con me stesso, un tipo di cura per l’anima, capace di accompagnarti in ogni momento bello o brutto della vita, in cui si riesce a dare e ricevere emozioni.
Qual’è stata la tua esperienza più bella?
Sicuramente il mio primo concerto, organizzato da me stesso , per l’uscita del mio primo album, nella mia città d’origine Palermo.
Qui c’è stato un sold out pazzesco . Tantissime emozioni che mi porto nel cuore ancora oggi.
Nella vita non si smette mai di sognare.
Hai ancora qualche sogno nel cassetto?
Assolutamente si!
Ne ho tanti: il primo è riuscire a poter avere almeno un’occasione per partecipare ad un programma musicale nazionale:un modo per potermi mettere in gioco e dire “io ci sono” con la mia musica.
Vorrei partecipare a Sanremo, con l’augurio che la gente possa ascoltare le mie canzoni condividendo le mie stesse emozioni.
Sarebbe bello anche duettare un brano scritto da me con il mio artista italiano preferito.
Infine mi piacerebbe poter fare un tour nei teatri o piazze dove portare la mia musica.