Aristide Bava

SIDERNO – E’ tornato ad essere operativo il gruppo ” Borghinfiore” , impegnato da anni nella “scoperta” e nella valorizzazione dei borghi antichi dell’entroterra ionico. Questa volta il folto gruppo ha visitato Grotteria e in particolare la contrada Pirgo di quel Comune con guide speciali, il sindaco, Giuseppe Racco, l’assessore alla cultura. Chiara Femia, alcuni rappresentanti della Pro loco e un gruppo di cittadini che hanno anche partecipato ad una breve riunione che si è tenuta nei locali della Pro Loco ubicata proprio a Pirgo. Durante l’incontro sono stati messi a fuoco problemi e prospettive della cittadina ma anche le tante potenzialità esistenti tra le quali la necessità di focalizzare gli obiettivi su un punto di riferimento storico e architettonico di notevole importanza che merita di essere valorizzato ovvero : il castello d’epoca medievale che si trova semidistrutto alle spalle del borgo. Una struttura, probabilmente di origine normanna realizzata come roccaforte non adibita ad abitazione forse addirittura costruita su una preesistente struttura tanto che è legata ad una leggenda che vorrebbe che il Cretese Idomeneo, profugo dalla guerra di Troia ma poi scacciato dalla sua stessa patria per avere sparso il sangue di suo figlio nel corso di un sacrificio, sarebbe sbarcato in questi luoghi fondando il “Castrum Minervae”. Leggenda che si mescola alla storia perchè è realmente possibile, che il castello sia stato edificato da profughi greci . Il Castello ha avuto il suo periodo di massimo splendore tra il ‘400 e il ‘500, ed è stato, poi, danneggiato dai continui terremoti e più volte ristrutturato. Ma ,poi, ignorato dall’incuria umana già nell’ 800 era ridotto ad un ammasso di ruderi che oggi si possono identificare in un mastio a forma circolare, due torri, mura perimetrali, una cisterna idrica e una parte dell’ampio portale. Dopo la riunione

il gruppo Borghinfiore guidato da Matilde Napoli si è recati in contrada Farri, percorrendo una strada sulla destra del torrente Torbido, per visitare un Santuario del Cinquecento, restaurato recentemente, e intitolato a S. Maria delle Grazie “Regina di Farri”. All’interno la “scoperta” di una preziosa statua in gesso colorato della Madonna col Bambino e, soprattutto due dipinti di notevole fattura del compianto Nik Spatari realizzati nel 1974. Una visita, insomma, che ancora una volta ha messo in luce la presenza nei borghi antichi della Locride di tanti piccoli tesori che fanno di questo lembo di Calabria una zona ricca di attrattive di indubbio valore, molti dei quali sono sconosciuti anche agli stessi cittadini del comprensorio. Il compito del gruppo Borghinfiore è appunto quello di valorizzare e, dove è possibile, stimolare il loro recupero che può diventare funzionale non solo dal punto di vista sociale e culturale ma anche dal punto di vista turistico visto che oggi, più che mai, anche in questo campo si sta avvertendo una evoluzione culturale di ciò che riguarda la fruizione turistica finalizzata soprattutto a coinvolgere emotivamente, intellettualmente e fisicamente l’ospite. Condizioni queste che certamente i borghi antichi della Locride riescono a soddisfare appieno..

Nelle foto – Il Gruppo Borghinfiore a Grotteria- I resti del Castello – L’affresco di Nik Spatari