«Ieri non ho votato Roberta Metsola a presidente del Parlamento europeo e domani non voterò Ursula von der Leyen a presidente della Commissione Ue». Lo ha detto all’ANSA Mimmo Lucano, parlamentare europeo eletto con la lista di Alleanza Verdi e Sinistra.
«Secondo me – ha aggiunto – é difficile qui fare passare un ideale perché il sistema è organizzato in modo tale che le decisioni vengano assunte attraverso i partiti. Ieri, per la presidenza del Parlamento, ho votato per Irene Montero, di The Left, ma era scontato che fosse perdente rispetto alla Metsola, che è stata sostenuta dalla Lega, da Fratelli d’Italia e da Forza Italia. E già questo per me per me era un motivo scontato per non votarla. Ieri è stato tutto un alzarsi in piedi per applaudire la parlamentare maltese. I soli che non si sono alzati siamo stati io, Carola Rackete e Ilaria Salis. Sono stato eletto come indipendente, per cui ho spazi che mi consentono di non accettare certe cose».
«Nei confronti di Ursula von der Leyen – afferma ancora Lucano – non ho pregiudizi, ma l’impatto che ho avuto arrivando qui è quello di una grande istituzione che comunque è in linea con i grandi capitali del mondo e con l’imperialismo americano. Questa è l’Europa della Nato. La von der Leyen è espressione di quell’equilibrio del mondo che contrasta con gli interessi degli ultimi e degli immigrati che non hanno possibilità di riscatto. L’ingiustizia dell’immigrazione parte da questo. Non voterò Ursula von der Leyen perché lei ha sostenuto l’invio delle armi in Ucraina e non ha fatto nulla per la questione palestinese. Hanno fatto finta di non vedere, non hanno mai preso posizione su questo e invece lì siamo di fronte a un genocidio che continua con la complicità dell’Europa e della Nato. Tanto, le persone e i bambini che muoiono nei territori palestinesi non hanno alcun valore. Per questo non la voto, ma la mia impressione è che la voteranno in molti. Potrebbero votarla anche Leoluca Orlando e tanti dei Verdi, ma io e Ilaria Salis non la sosterremo. E credo che non lo farà nemmeno Carola Rackete».