Messo alle strette dai carabinieri che lo hanno incalzato per tutta la notte e di fronte anche ai primi risultati dell’esame stub al quale era stato sottoposto, alla fine ha ceduto confessando di aver ucciso lui ieri pomeriggio lo zio Giuseppe Caterisano, freddato a colpi di pistola calibro 9 davanti all’uscio di casa a Capo Bianco di Isola Capo Rizzuto.

A compiere il delitto è stato un minorenne: un sedicenne, figlio di uno dei dieci fratelli della vittima. Il ragazzino che i carabinieri hanno già accompagnato al Centro di prima accoglienza per minori di Catanzaro, dopo l’interrogatorio svoltosi davanti ad un legale, ha anche fatto ritrovare la pistola utilizzata nell’omicidio: una calibro 9 per 11 con la matricola abrasa.

«Forti dissidi maturati in ambito familiare»; cosi gli investigatori dell’Arma dei carabinieri spiegano il crudele omicidio del 67enne piccolo imprenditore edile. I contrasti per la proprietà di alcuni beni avrebbero armato la mano del ragazzo, il quale stamattina alla sette ha confessato dopo aver cercato di tenere testa ai militari che lo hanno messo davanti alle sue responsabili, tragicamente più grandi di lui.

Già subito dopo la scoperta del cadavere di Giuseppe Caterisano, ieri poco dopo le 16 le attenzioni dei militari della tenenza di Isola Capo Rizzuto e dei colleghi della Compagnia e del Comando provinciale di Crotone, si erano rivolte al giovanissimo congiunto della vittima, colpita alla testa ed al volto dai proiettili esplosi a distanza ravvicinata da qualcuno che il morto conosceva.

Sottoposto all’esame stub, il sedicenne è rimasto in caserma e sentito con le garanzie difensive fino a quando, poco prima delle 7 di stamattina ha ceduto e fatto ritrovare l’arma del delitto. I carabinieri (il caso è stato seguito passo passo dal colonnello Alessandro Colella comandante provinciale), agli ordini del capitano Francesco Esposito comandante della compagnia e del tenente Gabriele Migliano, sono ancora al lavoro per ricostruire ogni momento della giornata di ieri culminata con l’omicidio di Caterisano.

Il sostituto procuratore presso la procura per i minorenni di Catanzaro, la dottoressa Maria Rita Tartaglia, ha disposto l’accompagnamento del 16enne presso il centro di prima accoglienza per minorenni di Catanzaro.

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