R. e P.

Per un Paese più forte, unito e solidale.

Il progetto di regionalismo differenziato, portato avanti dal Governo, cambia il volto della nostra Repubblica e cancella l’idea di un Paese unito dove ogni cittadino, indipendentemente dal luogo dove è nato, possa avere gli stessi diritti di cittadinanza.

Possiamo, però, ancora fare qualcosa contro questa legge divisiva che penalizza le regioni del Sud ed è questo il motivo che ha spinto il Movimento Civico LocRinasce a partecipare attivamente alla raccolta firme contro l’Autonomia differenziata. L’iniziativa del Movimento si aggiunge alle numerose attività referendarie, promosse anche nel nostro territorio, che vedono il convinto coinvolgimento di tantissimi cittadini contro il decreto legge Calderoli che mette a rischio i principi fondamentali di unità e di indivisibilità della Repubblica. I segnali di questi giorni sono confortanti e la mobilitazione straordinaria, per certi aspetti anche inattesa, che abbiamo potuto registrare, dimostra il forte dissenso contro la frammentazione del Paese ed il conseguente rischio concreto di far aumentare le disuguaglianze sociali e territoriali.

Le regioni meridionali, la Calabria in particolare, avrebbero bisogno prima di tutto di colmare i ritardi strutturali che sono causa di molti squilibri rispetto alle altre aree del Paese più ricche, dalla sanità alla scuola, dalle infrastrutture al mondo del lavoro, etc. Sfugge a chi ha proposto e sostenuto il disegno separatista della Lega che, per non perdere competitività, lo sviluppo del Paese ha bisogno della crescita equilibrata di tutti i suoi territori. É questo pericolo che ha spinto, in pochissimi giorni, tantissimi cittadini a mettere la propria firma per l’abrogazione di una legge sbagliata e divisiva. Ci saremmo aspettati anche una presa di posizione più chiara e più decisa da parte del Governatore Occhiuto perché, già oggi, i divari esistenti tra cittadini del Sud e cittadini del Nord sono troppo ampi per pensare di poter garantire a tutti, senza adeguate risorse finanziare, uguaglianza di servizi e di diritti. Raccontare che l’Autonomia differenziata possa essere un’opportunità per la nostra regione è fuori da ogni ragionevole logica. Infatti, per quanto l’entrata in vigore della legge possa essere subordinata alla non facile definizione dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP), e, soprattutto, al reperimento delle ingenti risorse finanziare necessarie per garantirli, di fatto, appena approvata la legge, alcune regioni del Nord hanno già avanzato richiesta di maggiore autonomia nelle materie ” non LEP “, cioè quelle per le quali non è necessario che lo Stato stabilisca prima i livelli essenziali di prestazione.

La divisione del Paese è già avviata, sta a noi contrastare l’autonomia differenziata per continuare ad immaginare un Paese più forte, unito e solidale.