Aristide Bava

SIDERNO – E’ fuor di dubbio che una delle attrattive principali della città di Siderno è costituita dal suo lungomare che, tra l’altro, è stato uno dei primi realizzati lungo la fascia ionica reggina nei lontani anni 50. Il lungomare, d’altra parte – non è una novità -, rappresenta un preciso punto di riferimento per i numerosi turisti che d’estate affollano la città. E’ altrettanto fuor di dubbio, però, che, oggi, il lungomare debba essere dotato di un nuovo look e , soprattutto, qualificato. Se è vero, infatti, che il lungomare, che accosta la spiaggia per buona parte della lunghezza della città e fa acquistare, d’estate, all’intero litorale un tono decisamente “turistico” grazie ai servizi basilari di cui è dotata la spiaggia, dove si alternano numerosi lidi privati a molti spazi di spiaggia libera, è anche vero, purtroppo che nei suoi due chilometri di lunghezza, nella parte a monte del suo tracciato, esistono molte brutture che da anni attendono una loro necessaria soluzione. Una di queste, peraltro molto evidente perchè occupa alcune migliaia di metri quadrati nella zona sud di quella che dovrebbe essere la bella “passeggiata”, é l’area in cui era ubicato l’ex macello della città.

 

Una struttura che fa parte della storia di altri tempi , oggi semidiroccata, circondata da sterpaglie d’ogni genere che, nel suo complesso, costituisce un elemento visivo che penalizza fortemente il lungomare. Tra l’altro la zona in questione è divisa solo da un paio di metri dalla Casa di riposo “S. Antonio” struttura di tutto rispetto gestita dalle suore, aperta nell’immediato dopo guerra per venire incontro alle indigenze dei poveri del paese e, poi diventata casa per l’assistenza alle persone anziane. E, appunto, la vicinanza di una zona tanto degradata qual è oggi l’area dell’ ex macello non è certo un bel vedere neppure per gli anziani che vivono nella Casa di riposo e per i tanti familiari che li vanno a visitare. Giusto ricordare che poco meno di una diecina di anni addietro una parte di quell’area era stata adibita, a seguito di apposita concessione, ad arena cinematografica e che, in qualche modo una parte dell’aspetto visivo era migliorato anche se, a fare brutta mostra di se era sempre rimasta la struttura semidiroccata che occupava l’ex macello. Adesso, cessato quell’esperimento, l’intera area , piena di sterpaglie, si mostra ulteriormente degradata. Viene da chiedersi, dunque, cosa si farà per eliminare questo sconcio. E’ indubbio che i resti della vecchia struttura dell’ex macello, difficilmente recuperabili ( e poi per farne cosa ? ) dovrebbero essere demoliti. Ciò, intanto per eliminare la brutta immagine di decadenza che oggi esiste. Ma anche poi, per una necessaria valutazione della utilizzazione da dare alla vasta area. L’auspicio è che la nuova amministrazione comunale prenda in considerazione questa necessità e decida, dopo tanti anni, come eliminare questo sconcio e qualificare questa parte di terreno.

nella foto – La vasta area dell’ex macello