Oltre 90 chilometri di coste, un mare pulito e pescoso, un patrimonio montano variegato, un clima unico e propizio: la natura ha donato alla nostra provincia uno degli angoli più belli del mondo.
Incastonati tra l’Aspromonte, rigoglioso nella sua natura incontaminata, ed il mitico mare Jonio, dal quale vennero i Greci, portatori della cultura, dell’arte e della grandezza dell’Ellade, si trovano i 42 comuni che compongono il territorio della Locride, appartenente alla Regione che Corrado Alvaro definì la “regione più misteriosa e inesplorata d’Italia”.
La Locride è accarezzata da una larga e bianca spiaggia che si estende lungo gli oltre 90 km di quella che viene comunemente chiamata la Costa dei Gelsomini.
Bianco
Bianco è un comune italiano di 4.200 abitanti della situato sulla Costa dei Gelsomini. Perla della Locride è celebre per il mare mozzafiato ed è stato più volte Bandiera Blu della FEE. Il comunè inoltre inserito nell’area protetta Parco Marino Regionale Costa dei Gelsomini.
GEOGRAFIA
Il suo nome deriva dai calanchi circondano il centro abitato. Le colline calcaree che dal mare apparivano ai marinai come una macchia bianca sulla costa, da qui il nome Bianco.
STORIA
Cuore della storia del comune è il Santuario della Madonna di Pugliano nucleo dei festeggiamenti per la festa patronale che terminano con gli stupendi fuochi pirotecnici la notte del 15 Agosto. Bianco vecchio è la culla della città, abbandonato dopo il terremoto del 1783. Il Santuario sorto nella citta vecchia, fu un’abbazia legata alla Badia di Polsi. L’edificio originario danneggiato gravemente durante il terremoto del 1783, venne edificato nuovamente con il trasferimento di Bianco. Nel 1847 Bianco partecipò ai moti per l’Unità d’Italia pagando a caro prezzo la sconfitta, a seguito dell’insurrezione antiborbonica molti giovani persero la vita, noti come I martiri di Gerace a cui è dedicata un’epigrafe posta sulla facciata del Municipio.
ECONOMIA
Chiamata dai Greci la Calabria Enotria, che significa appunto Terra del vino il Vino Greco di Bianco ne è una grande espressione, è stato più volte definito nettare degli Dei e nel 1980 gli è stato attribuito il marchio Doc. Questo vino, dal color oro antico e ambra e con un profumo unico, amaro e aromatico come le zagare ed il bergamotto è una gemma enologica ed è prodotto tra Bianco e Casignana. Il passito di questo vino viene considerato dagli intenditori uno dei più antichi d’Italia, il primo tralcio della sua vite sarebbe arrivato in Calabria già nel VII secolo a.C. Insieme al Greco sul territorio si produce anche il Mantonico. Il suo nome deriva dal greco mantonikòs che significa profet, si credeva che questi vini avessero virtù afrodisiache terapeutiche e divinatorie. Il Mantonico era particolarmente diffuso tra i sacerdoti dell’antica Locri Epizephiri.
FRAZIONI
Pardesca – Casignana – Crocefisso
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