La Locride è accarezzata da una larga e bianca spiaggia che si estende lungo gli oltre 90 km di quella che viene comunemente chiamata la Costa dei Gelsomini. La pianta di gelsomino, diffusa in tutta la provincia reggina ma tipica soprattutto del territorio della Locride, dà il nome ad una delle coste più belle d’Italia, unica per continuità e bellezza. Ma la Locride non è solo mare cristallino, spiagge caraibiche e alte scogliere, infatti grazie alla presenza di uno spartiacque naturale tra Jonio e Tirreno, alcuni dei comuni che compongono l’area ricadono proprio all’interno del Parco nazionale dell’Aspromonte, parliamo di Africo, Antonimina, Bruzzano Zeffirio, Canolo, Careri, Caulonia, Ciminà, Gerace, Mammola, Platì, Sant’Agata del Bianco, Samo e San Luca. Questi borghi, che abbondano di storia e tradizione, sono la cornice di un paesaggio ricco di contrasti e, senza dubbio, unico nel suo genere.
Il territorio della Locride si caratterizza anche per le sue tradizioni, come la tradizione della ‘Ntinna, e per le sue specialità gastronomiche: un territorio così variegato non può che regalare prodotti tipici di altissima qualità, come salumi, olio e formaggi. Per conoscere le usanze di questa terra e scoprire dove assaporare i prodotti tipici, visita le sezioni dedicate all’interno della pagina cosa fare.
La Costa dei Gelsomini è anche celebre per le produzioni artigianali tra cui i tessuti realizzati a mano con i telai e le terrecotte di Gerace, la lavorazione del legno e delle pregiate pipe in radica di Serra San Bruno.
Agnana Calabra
Agnana Calabra è un piccolo comune italiano nella Locride di circa 600 abitanti. Si trova a due passi dalla stupenda Costa dei Gelsomin
STORIA
Il comune sorge nei pressi di un convento di monaci basilani sul monte Sant’Agnana. L’anno della sua fondazione pare sia intorno al 1343 per volere del Barone di Mammola. Agnana fu in seguito ceduta a Giovanni Gagliego insieme a Mammola per 8000 ducati nel febbraio del 1550 da Giovanbattista Carafa, marchese di Castelvetere, l’odierna Caulonia. Il comune fu poi più volte venduto e passato di famiglia in famiglia sino al 1806. Quell’anno fu abolita la feudalità ed i De Gregorio ne furono gli ultimi feudatari.
Il terremoto del 1783 e un uragano nel gennaio 1885 devastarono il paese provocando la morte di numerosi cittadini. La chiesa di San Basilio, il patrono della città fu più volte riscotruita.
GEOGRAFIA
Il comune di Agnana Calabra che sorge sul monte Sant’Agnana si estende su di una superficie di 8,4 chilometri quadrati. Si trova a 210 metri sul livello del mare.
Ogni anno il 18 Agosto in occasione della Madonna della Misericordia ha luogo il ballo del cavalluccio. Il tradizionale ballo si svolge in occasione delle feste religiose in numerose località. Solitamente durante queste manifestazioni le cittadine sono illuminate di mille colori lungo le vie principali e vengono allestite bancarelle con prodotti tipici locali.
ECONOMIA
I grandi giacimenti di lignite ed antracite furono il bacino dell’economia di Agnana. Questi furono abbondantemente sfruttate prima dai Borboni sino al 1850, e dopo dalla popolazione locale, sino alla seconda guerra mondiale. L’antracite, quì estratta, venne utilizzata per la costruzione della linea ferrata italiana Roma-Frascati nel 1882. La vera ricchezza del comune oggi sta in alcune sorgenti d’acqua minerale, di cui una sulfurea, due clorurate, una ferruginoso-sulfurea, situate in località Junchi. Le sorgenti, Termominerali, cioè adatte alla cura di varie malattie e quindi molto pregiate, sono però poco conosciute. Antonimina altro centro montano nelle vicinanze è un’altro importante centro termale.
Agnana Calabra fa inoltre parte dell’area di promozione di territorio, bellezze naturali, specialità gastronomiche, usi, costumi a marchio PILS.
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