La Locride è accarezzata da una larga e bianca spiaggia che si estende lungo gli oltre 90 km di quella che viene comunemente chiamata la Costa dei GelsominiLa pianta di gelsomino, diffusa in tutta la provincia reggina ma tipica soprattutto del territorio della Locride, dà il nome ad una delle coste più belle d’Italia, unica per continuità e bellezza. Ma la Locride non è solo mare cristallino, spiagge caraibiche e alte scogliere,  infatti grazie alla presenza di uno spartiacque naturale tra Jonio e Tirreno, alcuni dei comuni che compongono l’area ricadono proprio all’interno del Parco nazionale dell’Aspromonte, parliamo di Africo, Antonimina, Bruzzano Zeffirio, Canolo, Careri, Caulonia, Ciminà, GeraceMammola, Platì, Sant’Agata del Bianco, Samo e San Luca. Questi borghi, che abbondano di storia e tradizione, sono la cornice di un paesaggio ricco di contrasti e, senza dubbio, unico nel suo genere.

Il territorio della Locride si caratterizza anche per le sue tradizioni, come la tradizione della ‘Ntinna, e per le sue specialità gastronomiche: un territorio così variegato non può che regalare prodotti tipici di altissima qualità, come salumi, olio e formaggi. Per conoscere le usanze di questa terra e scoprire dove assaporare i prodotti tipici, visita le sezioni dedicate all’interno della pagina cosa fare.

La Costa dei Gelsomini è anche celebre per le produzioni artigianali tra cui i tessuti realizzati a mano con i telai e le terrecotte di Gerace, la lavorazione del legno e delle pregiate pipe in radica di Serra San Bruno.

Africo

Nell’area amministrativa della Locride, Africo fa parte della provincia di Reggio Calabria e conta circa  3.130 abitanti. E’ noto per la sua bellissima scogliera.

GEOGRAFIA

Il comune è diviso in due porzioni a notevole distanza. La prima delle due è una piccola enclave nel comune di Bianco, la seconda invece si trova sulle pendici dell’Aspromonte, ove rimangono i ruderi dei borghi di Africo VecchioIl paese nuovo sorge a pochi metri sul livello del mare, ed è affacciato sul Mar Ionio, chiuso a sud da Capo Bruzzano e dalle sue bellissime spiaggieAfrico Vecchio invece sorge nella parte sud-orientale del Parco nazionale dell’Aspromonte.

STORIA

Si ritiene che il nome del paese derivi dal greco àprichos, άπριχος.

Si pensa che nel borgo siano esistiti insediamenti in epoca precedente o contemporanea alla colonizzazione magnogreca; esistono comunque reperti archeologici di epoca bizantina. Probabilmente già nel decimo secolo vi erano presenti dei monaci basiliani. In epoca normanna, fra i secoli XI e XII, visse San Leo, il patrono del paese; secondo la tradizione, egli nacque a Bova e prima di diventare monaco studiò nel convento basiliano della SS. Annunziata di AfricoNel 1571 Gabriele Barrio scrive che nel borgo i riti sacri sono celebrati in greco e che la popolazione adopera il greco anche nei rapporti familiari, assieme al latino

Nel 1783 il borgo venne seriamente danneggiato da un forte terremoto che causò danni per ottantamila ducatiAltri due sismi colpirono il borgo calabrese nel 1905 e nel 1908. Fra il 14 e il 18 ottobre del 1951 una violenta alluvione devastò Africo causando  ingenti danni materiali

Il dialetto è di tipo neolatino, ma con parecchi vocaboli di origine greca: ad esempio il nome del torrente Aposcipo deriva dal greco Απόσχεπος (Apòskepos = “non protetto”).

ECONOMIA

Il comune si sostiene grazie all’agricoltura basata sulla produzione di cereali, frumento, ortaggi, olive, uva, agrumi e altra frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini e caprini.

FRAZIONI

Africo Nuovo

lalocride.it