Aristide Bava
SIDERNO – Gli operatori turistici della Locride si portano appresso il sogno, per il momento proibito, di allungare la stagione estiva che, purtroppo, rimane ancora limitata ai mesi di luglio e agosto. D’altra parte ci sono tutte le ragioni per credere nella possibilità di questo allungamento a partire dalle condizioni climatiche che si accompagnano ai mesi di settembre e ottobre. A “giocare” contro questa possibilità ci sono, però, delle strane imposizioni che, secondo quanto affermano gli imprenditori turistici impediscono la prosecuzione delle loro attività estiva che solitamente si bloccano con l’inizio della seconda quindicina di settembre. In primo luogo ci sarebbe una disposizione regionale che non consente l’occupazione del terreno demaniale oltre un certo periodo e, quindi, tutti i Comuni sono costretti a chiederne l’applicazione.
Ergo, in questo periodo, tutti gli stabilimenti balneari sono in piena smobilitazione .
La conseguenza è chiara : i turisti, ammesso che ce ne siano, si guardano bene dal continuare ad andare a mare per fare il bagno, malgrado il clima lo consenta, e i cittadini locali si sentono anch’essi condizionati dalla mancanza di strutture funzionanti , quindi, di fatto alla fine di agosto, o agli inizi di settembre, appendono i loro costumi al classico… chiodo, e danno appuntamento al prossimo anno.
Alla fine succede come il cane che si morde la coda. Se non ci sono gli stabilimenti balneari non arrivano i turisti. Se i turisti ci sono , non essendoci gli stabilimenti balneari, non tornano. E allora ? A sentire gli operatori turistici e in particolare i titolari degli stabilimenti balneari basterebbe prorogare il rilascio delle concessioni fino a fine ottobre ( e prevedere anche la possibilità di anticiparle perchè già da maggio il clima consente la possibilità di frequentare la spiaggia). E questa , tutto sommato non è una grande novità. In altre regioni, soprattutto in quelle turisticamente avanzate , questa è una normalità. Non guasterebbe se si prendesse in seria considerazione questa necessità e non guasterebbe se gli imprenditori turistici si associassero e d’intesa con gli amministratori dei loro comuni facessero pressioni sull’ Ente regionale. D’altra parte, soprattutto nel territorio della Locride la conquista delle bandiere blu da parte di alcuni comuni e la voglia che il riconoscimento venga esteso anche ai Comuni confinanti dovrebbe garantire ulteriori stimoli agli stessi Operatori turistici .Lo stesso Domenico Figliomeni, responsabile di assobalneari ad inizio della passata stagione estiva aveva indirizzato all’ assemblea dei Sindaci una nota affinché venissero create create le condizioni per dare agli Stabilimenti Balneari la possibilità di aprire le struttura almeno dal primo di Giugno.
D’altra parte in un territorio come questo della Locride dove in pratica l’estate fa capolino sin dal mese maggio la richiesta sembra decisamente accettabile. Se a ciò si aggiunge la possibilità di posticipare la chiusura degli stabilimenti anche l’economia del territorio potrebbe avere dei risvolti certamente positivi viste le centinaia di giovani che lavorano, seppure a tempo determinato, in queste strutture.
nella foto operai al lavoro per smontare gli stabilimenti balneari