Aristide Bava
SIDERNO – Il recente annuncio di investimenti per 4,6 miliardi di euro da parte dell’ Anas a favore del territorio calabrese, se da un lato è certamente da considerare una notizia positiva perchè arriveranno nella nostra Regione risorse economiche che potrebbero anche essere fonte di nuova occupazione, di riscontro lascia l’amaro in bocca al territorio della Locride perchè di questi soldi, ammesso che arrivi qualcosa spetteranno soltanto le briciole. E non sono certo i soli finanziamenti per la manutenzione della tangenziale di Reggio a risolvere la situazione. Viene da chiedersi che fine ha fatto il tanto auspicato prolungamento della nuova ss. 106 da Locri ad Ardore e viene da chiedersi cosa verrà realizzato nella Locride visto che la mole piu’ consistente dei finanziamenti è già prevista per altre province della Regione Calabria. Questo non lo pensiamo solo noi, visto che lo stesso presidente di Confindustria, Giuseppe Nucera, con una sua nota di questi giorni si dichiara preoccupato, anche per la carenza di documenti ufficiali, del fatto “che la Città metropolitana di Reggio Calabria abbia un ruolo del tutto marginale, con un evidente e pesante sbilanciamento verso l’area settentrionale della regione e, segnatamente, verso la provincia Cosenza”. E se tanto ci da tanto è ovvio che, come al solito, la Locride, area che da sempre vive una condizione di totale isolamento continuerà a rimanere a bocca asciutta. Nucera richiama finanche, nella sua nota, la dorsale Bovalino – Bagnara e la necessità di darle priorità assoluta alla stessa visto che potrebbe mettere in comunicazione due versanti opposti della provincia e renderebbe più veloci e sicure le comunicazioni tra due aree oggi costrette a convivere con collegamenti inaccettabili e inadeguati. Discorso che non fa una grinza ma, al solo pensiero che di questa opera si parla , a memoria del cronista, da circa 40 anni , c’è solo da farsi venire i brividi. Resta l’amara verità che la Locride continua a rimanere terra di nessuno e i pochi treni ( nel senso simbolico ma anche reale visto la desertificazione ferroviaria che esiste) che passano da queste parti, sono molto difficili da prendere. I nostri sindaci – come sta avvenendo, per restare in tema con la lungaggine della ricostruzione del Ponte sull’ Allaro – per quanto tempo continueranno a sopportare questo stato di cose ?