Aristide Bava

SIDERNO – Nessuno pensava che l’assemblea dei sindaci della Locride di venerdi , convocata per discutere delle problematiche inerenti la SS106 tristemente nota come “strada della morte” potesse risultare , sic et sempliciter, il toccasana dell’importante problema e, probabilmente, anche le assenze di buona parte degli autorevoli esponenti istituzionali era anche data per scontata. Resta da vedere adesso, però, quale sarà adesso il comportamento dei sindaci delal Locride, indipendentemente dall’impegno dell’ On. Francesco Cannizzaro di farsi tramite a livello di Governo delle istanze che arrivano dal territorio.

In una nota diffusa ieri mattina il Presidente dell’assemblea Caterina Belcastro e quello dell’ esecutivo dei sindaci, Giuseppe Campisi hanno diramato un “accorato” appello al Governo, e in particolare al Ministro delle Infrastrutture e al Ministro per il Sud, chiedendo di organizzare un tavolo tecnico con le rappresentanze dei Sindaci della Locride e dell’intera fascia jonica e grecanica, per dare risposte concrete rispetto a quanto chiesto e rivendicato durante l’ Assemblea del 18 febbraio.

Non è il primo e probabilmente non sarà l’ultimo perchè ormai, da più di 50 anni, la Locride si porta appresso questo atavico problema della 106 che, a parole, tutti indicano come l’unica strada di collegamento strategico per il Sud Italia ma, sin qui, nessuno si è reso conto che le parole non servono a niente e che solamente i fatti concreti possono dare soluzione al problema.

E D’altra parte di fatti concreti nella fascia ionica reggina se ne sono stati fatti pochi e quando ciò è avvenuto i ritardi sono stati enormi. Visto che stiamo parlando di strada basta pensare alle lungaggini che si sono verificate per ripristinare il Ponte Ellera nel comune di Caulonia e basta ricordare l’enorme ritardo che si è accompagnato all’apertura della galleria del nuovo tratto della 106 che da Marina di Gioiosa porta a Roccella. Anni di attesa e tante recriminazioni. Belcastro e Campisi nella loro nota evidenziano che questa strada è l’unica che collega la nostra comunità alle altre comunità ed è l’unica che collega la Locride al resto d’Italia e del mondo e ricordano che è datata 1928 e quindi uguale a se stessa da 90 e più anni. Riflettere su questo non è cosa di poco conto. Come non è cosa di poco conto pensare al numero di incidenti e al numero di morti che hanno insanguinato l’arteria.

Ecco la necessità, dunque, che quest’ultima assemblea non risulti inutile come i tanti convegni e i tanti incontri che sono stati ospitati nella Locride anche con la presenza di autorevoli esponenti del Governo e autorevoli esponenti della triplice sindacale. I cittadini, ben rappresentati nell’assemblea da alcuni componenti dell’esecutivo del Corsecom, chiedono ai sindaci di far sentire veramente la loro voce. E questa volta in maniera forte. Perchè l’unica possibilità che ci resta, per sperare, che i tronconi mancanti di questa strada vengano realizzati è far capire che i cittadini della Locride, adesso, sono veramente stanchi di essere presi in giro.