Si va verso uno sciopero generale unitario della Locride, per richiamare l’opinione pubblica sulle gravi carenze dell’ospedale di Locri, specie alla luce dell’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso, ovvero la morte di un cittadino affetto da gravi patologie che ha atteso tre ore il trasferimento nel reparto di Rianimazione per via di un ascensore non funzionante.
E’ quanto è emerso nel corso della riunione del comitato dei sindaci, organo esecutivo dell’Associazione dei Comuni della Locride, che ha avuto luogo questo pomeriggio nella sala delle adunanze del palazzo comunale di Siderno.
Ha aperto i lavori il presidente Rosario Rocca che ha ricordato il lungo percorso degli amministratori locridei a tutela della sanità e dell’ospedale, fatto di manifestazioni e incontri istituzionali “Mentre adesso – ha detto – prevale il senso di frustrazione e dai vertici della sanità non ci sanno dire se esistano contratti di manutenzione straordinaria degli ascensori e se ci siano dei responsabili, quando come primo punto della nostra piattafora rivendicativa all’allora commissario Scura chiedemmo proprio l’istituzione di un organismo di vigilanza e controllo sulle disfunzioni quotidiane del nosocomio che sembra vittima di una sciatteria in virtù della quale ascensori non funzionanti sembrano la norma”.
Nel dibattito, moderato dal presidente dell’assemblea Franco Candia, è intervenuto per primo il sindaco di San Giovanni di Gerace Pino Vumbaca, che ha sottolineato l’esigenza di una task force operativa di tecnici e rappresentanti istituzionali che vigili sul funzionamento dell’ospedale”, mentre lo stesso Candia ha ricordato come “Per un nonnulla vengono sciolti sindaci e consigli comunali, mentre chi amministra la sanità e gestisce ingenti risorse non paga mai”.
Sulla stessa linea il sindaco di Pazzano Taverniti, mentre il sindaco di Locri Calabrese (al quale i presenti hanno riconosciuto l’impegno quotidiano e incessante a difesa dell’ospedale della Locride, tanto da diventare un punto di riferimento di molti cittadini) ha parlato per primo di sciopero generale della Locride su questo tema. “Stamattina – ha detto Calabrese – mi hanno detto che domani gli ascensori funzioneranno: ma allora doveva succedere la tragedia? In unico ascensore vengono portati i degenti in barella, il cibo per i ricoverati, l’immondizia e i visitatori, altro che le passerelle di tutti i politici che sono venuti a fare proclami da campagna elettorale e poi si sono sempre disinteressati. Io il prossimo 26 maggio andrò al mare, perchè per la prima volta non voterò alle elezioni europee, e se continua così non voterò nemmeno alle elezioni regionali. Basta false promesse, come la risonanza magnetica che Scura aveva “garantito” tre anni fa. Qua abbiamo direttori sanitari di ospedale e azienda che nemmeno sapevano che l’ascensore fosse rotto: l’hanno saputo da me! Ho sempre il sospetto – ha proseguito – che ci siano forze para-politiche che vogliano affossare questo ospedale se nemmeno i 5Stelle riescono a fare qualcosa di concreto: che venga il Prefetto, che venga il ministro Salvini, visto che ci sono risvolti di ordine pubblico. Quello che vi posso dire che anche domattina ci saranno le telecamere di RaiUno per documentare di nuovo quanto sta accadendo e al quale la giornalista ha assistito incredula”.
Il primo cittadino di Monasterace Cesare Deleo ha posto l’accento sull’assenza, in assemblea, di due interlocutori fondamentali, quali i direttori sanitari di ospedale e Asp “Perchè chi è responsabile – ha detto Deleo – deve rendere conto a noi e ai cittadini che rappresentiamo”.
Il sindaco di Bianco Aldo Canturi ha mostrato comprensione per la proposta del suo vice Ceratti di restituire la fascia tricolore, ma ha indicato due livelli d’azione: “Il primo – ha detto – è andare dal Prefetto con le fasce tricolori in mano; il secondo è preparare lo sciopero generale, visto che ormai noi sindaci dobbiamo surrogarci anche ad altri attori sociali come i sindacati”.
Favorevoli allo sciopero generale i sindaci di Africo, Bruzzaniti, e Martone, Imperitura, sebbene quest’ultimo abbia richiamato tutti “All’unità d’intenti e alla necessità – ha detto – di parlare con una sola voce”, mentre il sindaco di Caulonia Kety Belcastro ritiene più utile investire della questione il Prefetto di Reggio Calabria “Che sulla questione del ponte Allaro ha operato molto bene fino ad ora”.
Lucido, come sempre, l’altro consigliere metropolitano della Locride, ovvero il sindaco di Gioiosa Ionica Salvatore Fuda, che ha detto che “La prima emergenza è la gestione ordinaria della struttura. Sembra un ossimoro, ma è proprio quello che i nostri interlocutori istituzionali non hanno mai voluto capire e, forse, mai affrontare seriamente. Nella pubblica amministrazione ci vuole senso del dovere e si deve avere chiaro il ruolo dei responsabili, ecco perchè è utile interloquire anche coi vertici della sanità, perchè non si ripetano più eventi come quelli dei giorni passati”.
Gianluca Albanese – lentelocale.it