Pareva che la serata dovesse essere da preludio alla giornata di S. Valentino con un auspicato “vogliamoci bene” finalizzato al rilancio dell’associazione, peraltro,favorito dalla massiccia presenza di rappresentanti dei Comuni della Locride – 34 su 42 alcuni dei quali retti, però, da commissari prefettizi -, ma le frecce di Cupido sono andate in ben altra direzione. E alla fine , non solo è stata fumata nera ma la situazione si è ulteriormente aggravata perchè di fatto , adesso, l’ Associazione dei Comuni è priva anche del presidente dell’ Assemblea. Giorgio Imperitura, infatti, è stato liquidato perchè l’ assemblea ha trovato una maggioranza solo per accettare le sue dimissioni dopo una serie di inutili votazioni prima per la elezione del presidente del Comitato, e dopo per la tentata elezione del nuovo presidente dell’assemblea. Che l’aria era abbastanza pesante lo si è capito subito dopo l’apertura della seduta quando Giorgio Imperitura, dopo aver constatato la sua validità per la presenza (finalmente) del numero legale ha cercato di aprire il dibattito sul primo punto all’ordine del giorno che prevedeva una discussione sul futuro dell’associazione. ” Ma quale discussione – ha subito detto un agguerrito Aldo Canturi, a cui si sono uniti altri sindaci – siamo fermi da un anno; procediamo alla elezione dei nuovi organi ed evitiamo di perdere tempo su cose che ormai sappiamo tutti. Serve un cambiamento per cercare di rilanciare questo organismo se ancora ha necessità di esistere…”. Qualche piccolo tira e molla ( al secondo punto dell’odg c’era una verifica dello Statuto dell’associazione ) e,poi, Imperitura è stato costretto a passare direttamente al terzo punto che prevedeva la elezione dei componenti dell’esecutivo. Piu’ una presa d’atto per la verità, perchè i nominativi erano già stati designati dai rappresentanti delle tre aree ( nord, sud e centro)interessate e sono Walter Scerbo ( Palizzi) Rosario Rocca ( Benestare), Antonio Crinò ( Casignana) Giuseppe Giugno ( Careri), Giuseppe Pezzimenti ( Gerace), Salvatore Leoncini ( Grotteria), Domenico Vestito ( M. Gioiosa), Giuseppe Certomà ( Roccella), Francesco Candia ( Stignano). A questi nuovi sindaci si aggiungono di diritto Pietro Fuda ( Siderno) e Giovanni Calabrese ( Locri). Undici primi cittadini, tra i quali, come da regolamento si doveva poi eleggere il presidente dell’esecutivo, argomento previsto al successivo ordine del giorno e che, per prassi consolidata, solitamente veniva indicato all’interno dello stesso organismo. Quando, però, il presidente Imperitura ha ricordato questa “prassi” si è scatenato un mezzo inferno con un infuriato Aldo Canturi che ha preteso l’applicazione dello statuto e, quindi, la elezione del presidente del Comitato direttamente dall’assemblea. Si è aperto un serrato dibattito con Francesco Candia, Giuseppe Certomà, Rosario Sergi e Rocco Luglio a fare da apripista e alla fine si è dovuto dare ragione a Canturi e si è dato il via alle votazioni. Sono state tre, tutte inutili, perchè erano necessario per la elezione del Presidente del Comitato il voto dei due terzi dei votanti nelle prime due e la maggioranza assoluta nella terza. E per tre volte nessuno ha ottenuto il quorum necessario. Nella prima votazione ( 34 presenti) ha prevalso Calabrese con 13 voti seguito da Rocca 12, e Candia 8, con una scheda bianca. Nella seconda (32 presenti) Rocca ha preso 16 voti, Calabrese 8 e Candia 7. Si è passati alla terza votazione, in cui era richiesta la maggioranza dei presenti, in questo caso 17 voti. La votazione si è conclusa con 16 voti per Rocca, 14 voti per Calabrese, 3 per Candia. Niente da fare neanche in questa tornata e necessità di rinviare la elezione perchè lo statuto prevede un massimo di tre votazioni e se non si ottiene alcun risultato il rinvio alla prossima assemblea. Un seggio, quello di presidente del Comitato, vuoto da giugno 2016. Poi la presa d’atto, o meno, delle dimissioni dell’attuale presidente dell’Assemblea, Giorgio Imperitura. I si sono stati 18, contro 12 no , 1 scheda bianca, 1 astenuto, 1 scheda nulla su 33 votanti. Dimissioni accolte a conferma di una strategia decisamente sbagliata dello stesso Imperitura e della grave situazione esistente. E tentativo di eleggere il nuovo presidente. A presiedere l’assemblea al posto di Imperitura si è insediato Giuseppe Certomà sindaco di Roccella, come membro più anziano. Si è capito subito che la situazione non era gestibile in maniera positiva e il sindaco di Siderno Fuda ha cercato di fare il “pompiere” proponendo il rinvio della seduta, ma Rosario Sergi, sindaco di Platì, e Rocco Luglio, sindaco di Portigliola, si sono fermamente opposti e Fuda ha subito ritirato la proposta . “Fate come volete, io non ho problemi – ha detto Fuda – ; sono pronto a votare anche se continueremo a perdere tempo”. Si è andati al voto. Su 28 presenti ( qualche sindaco si era allontanato alla spicciolata) il candidato doveva raggiungere anche in questo caso i 2/3 dei votanti. Una mission impossibile alla luce delle divisioni che si erano registrate L’esito è stato infatti di otto voti per Candia, 7 per Calabrese,1 per Cantuti, 1 per Stranieri.1 per luglio, 8 schede bianche e 2 nulle. Nella seconda votazione ( i votanti intanto erano scesi a 23) voto ancora piu’ frastagliato diviso su otto nominativi con le punte massime a Candia 7 e Calabrese 6, poi Luglio 4, Rocca 1, Imperitura 1Sergi 2, Canturi 1 con 1 scheda bianca. Si doveva andare alla terza votazione ma molti sindaci si erano già allontanati stanchi dell’inutile “teatrino” . Certoma , verificata la presenza di soli 11 componenti è stato costretto a dichiarare sciolta la seduta e mettere la parola fine a questa nuova pagina negativa della storia dell’assemblea dei primi cittadini della fascia jonica reggina. Con buona pace dei problemi del territorio e un arrivederci alla prossima puntata.
Aristide Bava