Il recente rinnovo delle amministrazioni comunali della Locride potrebbe servire anche a rilanciare l’ Associazione dei Sindaci che da tempo si trova in uno stato quasi comatoso. Un rilancio certamente necessario se si vuole ridare dignità ad una struttura che, se opportunamente gestita, potrebbe fare da volano per la soluzione dei molteplici problemi del territorio e, soprattutto, per una ipotesi complessiva di sviluppo della Locride. I nuovi sindaci del comprensorio, vale a dire Rosario Sergi per Plati’, Giuseppe Pezzimenti per Gerace, Stefano Raschellà per Mammola, Santo Casile per Bova, Giancarlo Miriello per Stilo, Giuseppe Alfarano per Camini, Domenico Stranieri per S. Agata del Bianco, in grande maggioranza sono tutti “nuovi” e, quindi, forti di un entusiasmo che potrebbe servire da stimolo proprio per lo stesso rilancio dell’ Associazione. Doveroso, peraltro,aggiungere che tra gli sconfitti c’è anche il presidente del Comitato dei Sindaci, Giuseppe Strangio che a S. Agata del Bianco è stato battuto da Domenico Stranieri e la sua mancata elezione, di fatto, azzera la piu’ importante carica associativa dei primi cittadini che fa il paio con quella della presidenza dell’assemblea, in atto occupato da Giorgio Imperitura, sindaco di Martone, comune non interessato alle ultime elezioni amministrative. E’ chiaro, a questo punto – anche alla luce dei numerosi flop che hanno caratterizzato gli ultimi mesi di (in)attività dell’associazione dei sindaci – che si impone non solo un azzeramento totale di tutte le cariche ( compresa quella tanto discussa di responsabile per la sanità occupata da Giuseppe Varacalli ex sindaco di Gerace al quale è subentrato Giuseppe Pezzimenti ) ma anche un opportuno chiarimento a 180 gradi per creare le premesse ad un nuovo corso dell’ Associazione per come piu’ volte invocato durante le ultime assemblee non solo dai sindaci dei due popolosi Comuni del comprensorio ovvero Pietro Fuda di Siderno e Gianni Calabrese di Locri, ma anche da molti altri che hanno espresso ufficialmente le loro perplessità sulla conduzione gestionale che – lo ricordiamo – non è riuscita a compattarsi neppure in importanti occasioni come quella dell’incontro con il viceministro Filippo Bubbico. Ecco, dunque, adesso, la possibilità di approfittare di questo piccolo “rimpasto” per dare un colpo di spugna al passato e costruire su basi piu’ serie e piu’ producenti il futuro della associazione. L’augurio è, dunque, che venga convocata al piu’ presto l’assemblea dalla quale ripartire per creare le auspicate premesse per un nuovo corso dell’ associazione dei sindaci. E’ fuori di dubbio che sull’importanza di questa associazione non ci sono discordanze – e anche i sindaci che maggiormente la hanno contestata lo hanno sempre ammesso – ma resta prioritaria la necessità che tutti si sentano coinvolti e,soprattutto, che si cominci veramente a lavorare in maniera compatta ed unitaria.

Aristide Bava

13419202_10208262568754990_5006239216136335794_n