Continuano senza sosta le operazioni di prevenzione e di contrasto all’intermediazione illecita ed allo sfruttamento del lavoro e, in genere, del caporalato e del lavoro nero, disposte dal Prefetto di Reggio Calabria, Michele di Bari, d’intesa con il Questore di Reggio Calabria, Raffaele Grassi, ed i Comandanti Provinciali dei Carabinieri, Giuseppe Battaglia, e della Guardia di Finanza, Flavio Urbani.
In linea con le direttive impartite in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, le attività di controllo, lo scorso 2 novembre, si sono concentrate nel territorio della Locride ed hanno riguardato aziende agricole e zootecniche tra Bianco e Bruzzano Zeffirio.
Una di esse è stata sanzionata per inadempimento dei sistemi di autocontrollo ed il titolare di altra azienda denunciato per violazione della disciplina concernente le procedure di identificazione e annotazione dei registri degli animali allevati con il conseguente sequestro di circa 20 suini.
Nel penultimo bimestre del corrente anno, ovvero tra settembre e ottobre 2018, sono state effettuate complessivamente 10 operazioni interforze e sono state 42 complessivamente le aziende controllate, tutte operanti nel comparto agricolo, di cui 38 nella Piana di Gioia Tauro (nei territori dei Comuni di Taurianova, Cittanova, Rizziconi, San Ferdinando, Polistena, Rosarno, Melicucco, Gioia Tauro, Palmi e Santa Cristina in Aspromonte) e 4 site in Sant’Ilario dello Jonio, un Comune della Locride. Sono state elevate sanzioni per oltre 290.000,00 euro e sporte due denunce nei confronti di titolari di imprese agricole per aver sottoposto lavoratori extracomunitari a condizioni di sfruttamento, alcuni risultati privi di permesso di soggiorno.  A partire dall’anno 2015 al 2 novembre del corrente anno i dispositivi di intervento, ulteriormente potenziati e intensificati, sono sfociate in sanzioni amministrative per un importo complessivo di € 3.023.290 euro e nel controllo di 782 aziende, operanti nei settori agricoli ed agroalimentari, zootecnici, e dell’edilizia, nel deferimento all’A.G. di 61 persone per violazione delle normative sul lavoro, sulla igiene e salute pubblica e sulla tutela dell’ambiente, e in oltre 2.255 perquisizioni di natura personale. Le iniziative di controllo proseguiranno al fine di porre in essere concreti interventi preventivi e di chiara deterrenza per coloro che sfruttano la manodopera, anche straniera. Il riacquisto alla legalità dei settori economici e produttivi, in un contesto caratterizzato da endemici fenomeni di illegalità ed abusivismo, è, infatti, condizione ineludibile di sviluppo in uno con la coscienza da parte delle imprese che la loro azione non è avulsa da forme di responsabilità sociali e da impegni di sostenibilità ambientale.