Sono d’accordo con la governatrice Santelli :”Il governo faccia una cornice generale di norme, indichi le norme di sicurezza da seguire, ma lasci alle regioni la opzione di gestire in autonomia la possibilità di interpretazioni estensive o riduttive dei singoli provvedimenti”
Probabilmente il governo non impugnera’ la ordinanza Santelli perche’ tra pochi giorni ne emanera’ una uguale.
Aprire oggi, il 4 maggio, il 18 maggio o il primo giugno non cambia molto per tutti noi, in quanto il modo di comportarsi al bar o al ristorante sara’ per i prossimi mesi, ahimè, sempre improntato al rispetto di regole di sicurezza rigide.
Cambia molto invece per gli operatori del settore, che prima possono aprire, prima possono abituarsi a gestire le regole imposte e far abituare la clientela alle stesse norme, peraltro in prossimità dell’arrivo dell’estate’. Con il nuovo corso, comunque il settore e’ destinato a vivere una crisi strutturale di sistema nel campo della ristorazione e bar (e’ difficile immaginare un banchetto o un bar dove ci viene misurata la temperatura all’ingresso o dove stare seduti con mascherina a 2 metri dal vicino).
Da sempre la capacita’ di adattamento alle nuove condizioni di vita, rappresenta per ogni specie vivente la chiave per sopravvivere alle difficolta’.
Dovremo adattarci.
Nelle condizioni attuali di contagio della Calabria prima si parte, con sicurezza, meglio e’.
In ogni caso, a ogni livello decisionale, adottare decisioni figlie di pregiudizio politico non puo’ aiutare nessuno.
Nel rispetto dei dpcm (che sarebbe ora che terminassero, lasciando spazio a decisioni frutto di discussione parlamentare e per questo maggiormente condivise) le direttive regionali estensive delle norme nazionali, potrebbero essere vissute da tutti noi con serenita’, magari coinvolgendo nelle decisioni locali gli operatori del settore ristorazione/bar, armonizzando cosi’ gli effetti a valle di ogni provvedimento.

Pasquale Ceratti fb