Oltre un milione di euro in contanti, un lingotto d’oro da un chilo, 180 chili di cocaina e 112 chili di sostanza da taglio. Sono alcuni dei dati dell’operazione ‘Mar Ionio’ che si è conclusa con l’esecuzione da parte dei carabinieri del comando provinciale di Milano di sei ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip di Milano su richiesta della locale Dda nei confronti di altrettanti pregiudicati. Sono tutti ritenuti i capi, promotori e finanziatori di un’associazione finalizzata al traffico internazionale e allo spaccio di sostanze stupefacenti. I militari hanno eseguito perquisizioni domiciliari nei confronti di altre 28 persone in Calabria, Lazio, Lombardia, Piemonte e Sicilia.
‘Ndrangheta, sequestrati 180 kg di coca: “Vertici della cosca, avevano base a Milano”.
Cinque anni di indagini. Le indagini, partite nel dicembre 2011 e condotte dal Nucleo Investigativo di Milano, hanno consentito di smantellare un gruppo con la base logistica nell’area milanese dedito al traffico internazionale di cocaina e composto prevalentemente da calabresi vicini alla cosca ‘ndranghetista “Ruga-Loiero-Metastasio” di Monasterace (Reggio Calabria). Nel corso dell’inchiesta, i carabinieri hanno scoperto (era il 2012) un laboratorio per il taglio, il confezionamento e lo stoccaggio della droga, allestito a Settimo Milanese, nell’hinterland. Qui hanno arrestato un corriere, sequestrato 180 chili di cocaina e 112 chili di sostanza da taglio utilizzata per la lavorazione dello stupefacente che era importato dal Brasile in sacchi di colla per lavorazioni edilizie. In Italia la droga veniva lavorata, smistata sul territorio nazionale e spedita anche in Germania e Olanda.
Un milione di euro sotto le mattonelle. Il milione e 150mila euro è stato trovato dai carabinieri durante le perquisizioni. Era nascosto sotto una mattonella nell’appartamento di uno degli arrestati in Calabria, Giovanni Loiero, dentro un tubo di plastica. Per contare tutte le banconote, i militari hanno impiegato cinque ore, perché, a causa dell’umidità assorbita dalle banconote, non si poteva usare la macchinetta contasoldi.

Dall’incendio di un’auto alla raffineria della coca. L’indagine è partita nel maggio 2011 dopo l’incendio dell’auto di uno spacciatore che aveva un debito per una partita di cocaina. Dal rogo della vettura in zona Garibaldi, a Milano, i carabinieri hanno ripercorso tutta la filiera fino a individuare l’organizzazione gestita dai fratelli Loiero della ‘ndrina omonima originaria di Monasterace. Tra i sei destinatari di ordinanza di custodia cautelare ci sono i tre fratelli Vincenzo (37 anni), Cosimo (42) e Giovanni (44), quest’ultimo già condannato per associazione mafiosa. Le impronte dei Loiero sono state trovate anche nella raffineria di cocaina scoperta nel 2012 nel Milanese dove sono stati trovati i 180 chili di coca che era gestito da Cosimo Andrea Scarano, detto “u baruni” (il barone), arrestato in quell’occasione (già condannato a 8 anni e 4 mesi) e utile all’indagine grazie alle sue dichiarazioni successive. (nelle foto due degli arrestati. I fratelli Cosimo e Giovanni Loiero)

fonte repubblica.it

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