Si sono intensificate negli ultimi giorni le attività di controllo lungo l’intera filiera della pesca sul litorale di competenza disposte dal Centro Controllo Area Pesca del Reparto operativo della Direzione Marittima di Reggio Calabria. In particolare le unità navali della Capitaneria di porto di Reggio Calabria in servizio di polizia marittima, durante numerosi  pattugliamenti costieri, hanno rinvenuto in varie località della costa ionica reggina (Bianco, Pellaro, S. Gregorio) varie reti da posta derivanti di lunghezza complessiva di circa 3600 metri posizionate in mare senza alcun segnale e quindi potenzialmente pericolose per la navigazione che sono state immediatamente sequestrate. In un caso, sul lungomare di Reggio Calabria, durante un’operazione congiunta con unità navali e pattuglie da terra un diportista è stato sorpreso ad un utilizzare una rete da posta, attrezzo cui è consentita la detenzione e l’utilizzo unicamente ai pescatori professionali: allo stesso è stata applicata una sanzione di € 1000per violazione del DPR 1639/68. Anche in tale casola rete è stata sottoposta a sequestro amministrativo. A Bagnara Calabra, invece, le motovedette  dipendenti hanno rinvenuto altre 4 reti da posta derivanti abbandonate da ignoti e senza segnalamenti marittimi di lunghezza complessiva di 1900 metri, anch’esse pericolose per la navigazione, mentre in un altro caso ad un pescatore professionista è stata sequestrata una rete da posta derivante di 1500 metri non presente nella licenza di pesca, con conseguente applicazione di una sanzione amministrativa pari a € 4000 per violazione del Decreto Legislativo 4/2012. I controlli hanno, poi, riguardato l’esatta composizione degli equipaggi a bordo, norma non rispettata dal comandante di un peschereccio di Bagnara Calabra al quale è stata applicata la sanzione di 308 euro per violazione degli artt. 153 e 318 del codice della navigazione. Infine ai comandanti di tre pescherecci è stata applicata la sanzione di euro 2000 cadauno per non aver comunicato l’ingresso o l’uscita dal porto in violazione dell’ordinanza 8/2015.  Le attività di controllo proseguiranno in maniera intensa, tanto via mare che via terra al fine di accertare e reprimere ogni comportamento illecito, con  particolare riferimento al divieto di cattura e commercializzazione del pescespada pescato nel Mediterraneo, in vigore per tutto il mese di ottobre a livello nazionale.

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