Lo scorso 8 settembre con un apposito comunicato stampa Anas informava di avere programmato il ripristino della pavimentazione lungo la statale 106 Var/B “Jonica”. Il tratto interessato dagli interventi, riguardava un risanamento profondo della pavimentazione stradale, compreso tra i territori comunali di Marina di Gioiosa Ionica, Grotteria a Mare, Siderno e Locri.
A tal fine , si leggeva nel comunicato, per consentire l’esecuzione degli interventi, da lunedì 12 e fino al 30 settembre, veniva disposta la chiusura al traffico della carreggiata sud – in direzione Reggio Calabria – tra i km 16,200 e 5,800.
In effetti, per tutto questo periodo, e siamo al 20 di ottobre, il traffico veicolare in direzione sud Reggio Calabria, con molti disagi a dire la verità, è stato deviato lungo la strada statale 682 “Ionio Tirreno” nel tratto compreso tra il km 35,700 e il km 38,250 e sulla strada statale 106 ‘Jonica’, dal km 107,000 al km 97,870. Ormai sono quasi 45 i giorni di chiusura dei 12 chilometri della variante 106 bis, se non è record di lentezza, poco ci manca.
In questo lungo periodo sono stati numerosi i disagi per gli automobilisti ma soprattutto per le ambulanze provenienti dall’area nord della Locride o dalla Piana, costrette ad attraversare i semafori dei centri abitati con notevole aumento dei tempi di percorrenza verso l’ospedale di Locri.
Ad essere penalizzati sono tutti i residenti dei comuni della Locride e in particolare i residenti nei paesi della vallata del Torbido e dello Stilaro ma anche tutti coloro i quali, per lavoro o per studio, debbono obbligatoriamente garantire la loro presenza negli uffici o nelle scuole .
A complicare le cose anche la chiusura del percorso alternativo lungo due chilometri e mezzo parallelo alla 106 che collega Siderno a Locri. Un disastro. Il tutto nell’indifferenza generale dei sindaci, la cui associazione è ferma da 5 mesi e di Anas stessa che non informa le comunità con una data ipotetica di possibile riapertura.
Ad oggi, infatti, non è dato sapere quando la strada sarà riaperta alla circolazione. Ma quanto si dovrà ancora attendere?
Antonio Tassone ecodellalocride.it