E’ stata selezionata per il premio “Miglior tesi di laurea del 2018” ed è incentrata sul nostro comprensorio, tanto da intitolarsi “In mezzo alle terre, la porta della Locride. Sistema di sviluppo dell’accessibilità per l’area interna calabrese”. 

Si tratta della tesi realizzata da due giovani studenti di Architettura dell’Università di Venezia, ovvero Marco Lucchiari di Rovigo e Federico Trenna di Firenze. La relatrice è la professoressa Patrizia Montini Zimolo. 

I due neo-laureati, che hanno inteso ringraziare per i loro contributi il ricercatore in Urbanistica Lorenzo Fabian e l’ex sindaco di Marina di Gioiosa Ionica Domenico Vestito, hanno condotto uno studio volto a colmare l’atavico deficit infrastrutturale della nostra terra, attraverso una serie di interventi tesi a ottimizzare le relazioni tra la costa e l’entroterra locrideo e a migliorare l’accessibilità al nostro comprensorio.

«All’estremo sud-est – scrivono i dottori Lucchiari e Trenna – della penisola calabrese, una terra ricca di risorse naturali, storia e cultura, la Locride, anche conosciuta come Costa dei Gelsomini è una fascia di terra tra il mar Jonio e l’Aspromonte. Un territorio dall’orografia vivace scandita dalle fiumare, abitato attraverso piccoli borghi arroccati sulle montagne e città di costa che hanno irrimediabilmente cancellato la loro storia di villaggi di pescatori. Tuttavia questa terra è segnata marginalmente da un deficit infrastrutturale che in una dicotomia causa-effetto ha da sempre caratterizzato negativamente lo sviluppo di questo territorio. 

La piattaforma logistica si inserisce invece come sistema infrastrutturale strategico, essenziale per rendere possibile lo sviluppo di questo fragile territorio difficile da raggiungere; una “porta” della Locride che diventa riferimento centrale delle aziende presenti e future per garantire uno strutturato collegamento in grado di consegnare e prelevare prodotti, nella logica di un CDU (Urban Distribution Center) d’area. Analogamente la “porta” diventa il crocevia del turismo caratterizzato da una accoglienza diffusa, grazie al collegamento con porti, aeroporti, ferrovia Calabro Lucana e le realtà locali presenti e future. 

La funzione di questo polo logistico diventa quella di “starter” ospitando la stazione modale di connessione per autobus e minibus, diventando così nuova parte di servizi per la città e per tutto il distretto della Locride. Attraverso la sinergia del polo logistico e il parco agroalimentare si esprime l’opportunità di ri-valorizzare il turismo attraverso le risorse che questo territorio offre».

Fin qui i contenuti, ma vale la pena ricordare che « L’idea della tesi – aggiungono i due dottori in architettura – nasce da un accordo tra l’università Iuav di Venezia e il Comune di Marina di Gioiosa Jonica, siglato nel 2016, che ha portato noi studenti a lavorare all’interno del corso Atelier città e paesaggio (guidato dalla Prof. Patrizia Montini Zimolo) sul territorio calabrese. 

Quando visitammo questi luoghi per la prima volta siamo rimasti immediatamente stupiti dalla bellezza di questo territorio e dalle sue innumerevoli risorse solo parzialmente sfruttate. Visitare luoghi dalla storia millenaria, come i siti archeologici o eccellenze dell’accoglienza come Riace, poter apprezzare i prodotti enogastronomici locali, il tutto circondati da una terra rigogliosa, impervia e affascinate al tempo stesso.

E’ così che nasce l’idea di proseguire con un lavoro più approfondito di tesi cercando di capire come poter rispondere alle evidenti criticità che il territorio presenta.

Fenomeni di spopolamento, abbandono del territorio, mancanza di infrastrutture, sono tutti fattori di causa/conseguenza di un’economia che fatica a svilupparsi.

Attraverso l’analisi di dati territoriali e fenomeni socio-economici abbiamo perciò cercato in maniera modesta di dare un contributo, mediante il lavoro di tesi, al dibattito locale al fine di promuovere una pianificazione partecipata del territorio e spingere gli stakeholders a confrontarsi con il supporto di alcune idee anche innovative.

La logistica gioca un ruolo essenziale per la competitività di un territorio letta anche in chiave di accessibilità allo stesso, ancor di più in territori impervi come è l’Aspromonte per l’appunto.

Abbiamo perciò sviluppato l’idea di un polo logistico – parco agroalimentare in grado di essere vetrina del territorio per i turisti in arrivo attraverso la ferrovia e gli autobus dall’aeroporto, e una piattaforma in grado di organizzare la distribuzione e raccolta di beni. L’idea è quindi di sostenere e valorizzare così quel lavoro artigianale delle piccole e medie imprese – in ambito agroalimentare ma non solo – che sono la specificità di questa terra».

Fin qui i contenuti della tesi. Sta ai nostri amministratori e politici di rango regionale e nazionale fare in modo che le idee esposte nel pregevole lavoro accademico non rimangano solo sulla carta ma vengano tenute nella debita considerazione.

Gianluca Albanese- lentelocale.it