Aristide Bava
SIDERNO. In tempi di Coronavirus viene difficile pensare al futuro perchè la stragrande maggioranza della gente non solo è oppressa dal timore di questa malattia ma è costretta anche a fare i conti con la crisi che si sta sviluppando e che in un territorio già precario com’è questo della Locride ha poche speranze di risollevarsi. Epperò ci viene da pensare che proprio in questo difficile momento potrebbe tornare d’attualità una vecchia aspirazione del territorio della Locride che è quella dell’applicazione della Zes. E’ fuor di dubbio, ammesso che si possa applicare perchè le resistenze non mancano, che potrebbe essere un vero toccasana per l’intero comprensorio. Gli stessi sindaci della Locride su un argomento di così grande importanza dovrebbero esercitare la loro pressione per rivendicare con ogni sforzo possibile l’applicazione della Zes sull’intero territorio. L’importanza che questo nuovo strumento economico e sociale potrebbe avere per lo sviluppo della Calabria e significatamente del territorio della Locride che di questa Calabria è certamente l’anello piu’ debole, una importanza enorme. Non è certamente una cosa facile anche perchè gli stessi sindaci, sono già acciaccati da una miriade di problemi che non hanno la forza di risolvere. E’ una battaglia, però, che converrebbe fare perchè anche se difficile, D’altra parete questo problema della Zes è stato già sollevato in passato tant’è che in tempi pregressi nella Locride non sono mancati tutta una serie di convegni e incontri per mettere a fuoco l’importanza che questo importante strumento potrebbe avere per l’intero territorio. In passato,peraltro, c’è stato anche chi come l’ex consigliere regionale Candeloro Imbalzano, che ha seguito da vicino il delicato problema, ha sottlineato che l’esclusione della Locride ed in particolare delle zone a destinazione industriale dallo Zes non trova alcuna giustificazione . Una affermazione non di poco conto arrivata a quel tempo da persona che per i suoi trascorsi politici, aveva profonde conoscenze del territorio calabrese e della provincia reggina, che testimonia che se c’era – e speriamo ci sia – un territorio da privilegiare a causa della precarietà delle sue condizioni, in netto contrasto con le grandi potenzialità che potrebbe offrire, è proprio il territorio della Locride. Non bisogna dimenticare che sul territorio insiste, per esempio, il porto di Roccella, incredibilmente escluso dalla Zes. E il nuovo concetto di Zes ( Zona economica speciale) individuas proprio zone del Paese collegate ad una area portuale, destinatarie di importanti benefici e semplificazioni amministrative, tanenti a consentire lo sviluppo di imprese già insediate o che si insedieranno con l’obiettivo di attrarre investimenti, anche esteri, di varia natura. E non è neppure il caso .di ricordare che assieme alla presenza del Porto l’intero territorio della Locride , da Melito a Monasterace, abbonda di possibilità culturali, turistiche e sociali che hanno solo bisogno di una giusta spinta per diventare produttive. Con gli effetti negativi che certamente si porterà appresso il Coronavirus in un territorio già economicamente in ginocchio non guasterebbe che qualcuno pensasse a questa possibilità.

nella foto il Porto di Roccella