Undici condanne, due assoluzioni e tre prescrizioni. Si è concluso in Corte d’Appello a Reggio Calabria, per gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato, il processo di secondo grado nato dall’inchiesta “Edera” che, nel giugno 2019, aveva portato all’arresto di 30 persone accusate, a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di cocaina.
L’indagine del Ros – riporta l’agenzia di stampa Ansa – aveva dimostrato come il porto di Gioia Tauro non è l’unico sistema attraverso cui le cosche calabresi fanno entrare la cocaina in Europa. In collaborazione con la polizia colombiana, con quella olandese e con la gendarmeria francese, i carabinieri infatti avevano individuato una serie di soggetti, alcuni dei quali ritenuti collegati con la ‘ndrangheta della Locride, dediti al narcotraffico internazionale di sostanze stupefacenti anche in virtù della presenza di propri referenti in Sud America.
La droga acquistata in Sudamerica era destinata alla vendita principalmente in Lombardia, ma anche in Veneto dove i boss della Locride hanno stabili rapporti con ambienti malavitosi locali.