La via crucis in cui è “invischiato” un professionista. Operatore inadempiente nonostante le sanzioni disposte dal Corecom.
Non sono bastati i provvedimenti sanzionatori disposti a suo favore dal Corecom, a un utente dei servizi di telefonia, un medico della Locride, a riuscire a farsi attivare l’adsl da uno dei maggiori operatori nazionali. La vicenda, segnalata dal legale del medico, ha dell’incredibile, e porterebbe a considerazioni significative sulla effettiva libertà di scelta sul mercato da parte dei comuni cittadini.
La vicenda ebbe inizio poco più di un anno da, quando il professionista decise di cambiare l’operatore dell’utenza fissa del suo studio. Sottoscrisse un contratto con uno delle maggiori aziende de settore telecomunicazioni in Italia, con la quale concordò la “portabilità” dei numero dal precedente gestore e l’attivazione di un’offerta promozionale, con un canone pari a 50 euro mensili per “voce” e adsl. Dopo aver proceduto al “passaggio” però, l’utente si è ritrovato a pagare due fatture: quella del nuovo, peraltro maggiorata arbitrariamente del 50% rispetto all’importo pattuito. A distanza di mesi, di fatto, il “nuovo” gestore a tutt’oggi non ha proceduto all’attivazione della linea adsl.
Nel frattempo il medico, nel febbraio di quest’anno, ha chiesto il trasloco della linea telefonica a un altro appartamento, situato a circa 20 metri dal precedente. Una nuova montagna da scalare: nonostante i numerosi solleciti telefonici e a mezzo per attraverso il legale di fiducia, la nuova richiesta è rimasta inevasa.
Il dottore, in sostanza, per ottenere la sospirata attivazione dell’adsl chiesta nel giugno 2016 ed il trasloco della linea richiesto a febbraio 2017, l’indennizzo ed il relativi danni, ha dovuto instaurare il procedimento di conciliazione davanti al Corecom, procedimento propedeutico per adire le sedi giudiziarie. Ma nonostante i provvedimenti sanzionatori disposti dal Comitato regionale per le comunicazioni, non è riuscito ad ottenere nulla. Nessuna richiesta è stata evasa. Non gli resta dunque che instaurare il procedimento giudiziario. Il danno e la beffa: sarà un iter lungo e dispendioso, tutto per un semplice servizio e un banale trasloco della linea.
(fonte Gazzetta del Sud)